La volontà di investire in
rinnovabili da parte degli operatori non manca, ma deve essere
affiancata da un "impegno collettivo" che coinvolga il governo e
i cittadini. Lo sostiene Agici nello studio 'Net Zero: la sfida
e il potenziale delle energie rinnovabili al 2050' presentato
oggi a Milano insieme a Edison. Nel periodo 2023-2030 gli
operatori del settore prevedono un incremento del 63%,
corrispondenti a 147,6 Gw della capacità installata, con
investimenti complessivi che corrisponde per 174,3 miliardi, di
cui 42 da parte degli operatori italiani.
In Italia però - spiega Agici - i processi burocratici
rappresentano un "ostacolo ancora troppo vincolante per il
definitivo sviluppo delle rinnovabili, nonostante il percorso
tracciato dal Pniec", il piano nazionale per le energie
rinnovabili. Serve poi il contributo diretto dei cittadini,
chiamati a "fare la loro parte attraverso comportamenti
virtuosi, come l'acquisto di un'auto elettrica o l'attuazione di
interventi di efficientamento energetico".
"Immaginare una società decarbonizzata - spiega
l'amministratore delegato di Agici Marco Carta - significa
entrare in un terreno ancora inesplorato con realismo, ma
soprattutto con uno sforzo concreto e condiviso da parte di
tutti". "Il nostro studio - conclude - mostra come le aziende
siano pronte a fare la propria parte, ora si attende una
risposta a livello politico".
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