Per raggiungere la neutralità
carbonica entro il 2050 l'Italia ha bisogno di investire 1.010
miliardi di euro. E' quanto emerge dallo studio 'Net Zero: la
sfida e il potenziale delle energie rinnovabili al 2050',
presentato a Milano al convegno 'Net Zero Economy al 2050:
miraggio o realtà?' organizzato da Agici insieme al partner
strategico Edison.
Oltre agli investimenti - si legge - al paese è richiesto un
"profondo cambio di paradigma" adottando "nuove politiche
pubbliche che alleggeriscano il peso burocratico dei processi
autorizzativi, rimuovendo gli attuali ostacoli normativi e dando
così lo slancio decisivo alla transizione energetica".
Secondo il rapporto di Agici i 17 grandi gruppi energetici
italiani hanno investito nella transizione 42,6 miliardi in
fonti energetiche rinnovabili (Fer) solo nel 2023, raggiungendo
una capacità complessiva installata di 224,8 Gw, costituita dal
47% di eolico e dal 34% di idroelettrico. Tuttavia l'attuale
quadro normativo rappresenta "un ostacolo ancora troppo
vincolante" per procedere.
Un altro problema è l'obsolescenza degli impianti esistenti,
con l'89% della capacità installata da rinnovare entro i
prossimi 25 anni, in particolare nel fotovoltaico e
nell'idroelettrico. Il 70% degli impianti idroelettrici e
geotermoelettrici risale a prima del 1980, mentre 2/3 degli
impianti eolici e fotovoltaici risalgono al periodo 2007-2014.
Secondo Agici, partendo da una capacità stimata di 83 Gw al
2025, entro il 2050 dovranno essere rinnovati in Italia impianti
per 73,8 Gw, con un costo stimato di 48,3 miliardi, destinati
prevalentemente ai settori fotovoltaico e idroelettrico.
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