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In evidenza
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Responsabilità editoriale di CEOforLIFE
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In occasione della Round Table di oggi si parlerà del ruolo cruciale che il settore immobiliare svolge nella gestione e, soprattutto, nella diminuzione delle emissioni di CO2, per una maggiore tutela del clima e dell’ambiente. In che modo in Gabetti Property Solutions contribuite a rendere l’industria immobiliare più sostenibile e attenta ai criteri ESG?
Lavoriamo tanto su questo fronte, poiché gli immobili sono energivori e consumano dei carburanti di origine fossile. Di conseguenza producono CO2 per definizione. Ci muoviamo, innanzitutto, facendo cultura, cioè veicolando il messaggio che è possibile ristrutturare utilizzando sistemi, materiali ed impianti che portino ad una riduzione automatica dell’emissione di CO2.
E, dopo aver fatto cultura, la applichiamo. Come nel caso dei patrimoni immobiliari che dobbiamo vendere e per i quali dobbiamo fornire delle valutazioni. Quest’ultime, oggi, vengono fatte anche in base all’impatto ambientale dell’immobile. Chiaramente un immobile meno impattante sull’ambiente avrà una valutazione maggiore. Questo non è solo un nostro sentiment, ma lo è anche del sistema bancario: i mutui green, infatti, vengono concessi sempre più favorevolmente, rispetto a quelli richiesti per immobili che green non sono e che necessitano di ristrutturazione. Poi, gli immobili da ristrutturare dovranno rispettare determinati criteri per diventare riduttori di CO2 e magari produttori di energia alternativa, grazie ai pannelli fotovoltaici installati sul tetto o sui parapetti dei balconi, così come le pompe di calore. In questo senso, la tecnologia sta facendo passi da gigante, proponendo alternative rispetto a quei sistemi che fino a ieri sfruttavano l’unico combustibile esistente, cioè quello di origine fossile.
A proposito di criteri ESG, Abaco Team, società del Gruppo Gabetti, ha sviluppato un proprio sistema di attribuzione di un ESG level: le aziende, infatti, non vengono più valutate solo in base alla capacità di generare profitto economico, ma anche in base alla loro attitudine di produrre risultati etici e sostenibili. In cosa consiste questo nuovo sistema di rating? In che modo supportate i vostri clienti in termini di attuazione di un sistema integrato di comunicazione sulla sostenibilità nel settore immobiliare?
La società del gruppo che se ne sta occupando in maniera diretta è Abaco Team, quella dei servizi tecnici, di gestione degli immobili e di engineering, e poi c’è Patrigest, che tratta più la valutazione. Queste sono le due società che hanno il maggior impatto sulle valutazioni degli immobili. Non siamo i soli a farlo: anche altre società ed associazioni stanno facendo altri rating e alla fine si arriverà ad un rating unico, condiviso, che andrà ad individuare dei target di riferimento ben precisi.
Per quanto ci riguarda, oltre a gestire questo nostro sistema di rating, andiamo anche ad individuare le vie necessarie da percorrere per innalzare la valutazione il rating di un immobile e il suo valore.
Stiamo, quindi, lavorando sulla riduzione di CO2 dell’immobile, ma anche sulle attività che si svolgono all’interno. Un caso può essere un’attività che non è ancora paper free. Noi gli forniamo le indicazioni per fare in modo che lo diventi. Ma questo può valere per molti fattori, come anche per i rifiuti, che, se non vengono separati e gestiti nel modo giusto, lo sforzo per smaltirli correttamente comporta un ulteriore lavoro da fare e un ulteriore consumo di energia. Così, aumentiamo la potenzialità di produrre CO2, qualora quell’energia sia di origine fossile e non di energie alternative e pulite.
La Round Table di oggi sarà un’occasione di condivisione su questi temi. Cosa si aspetta da quest’incontro e quale può essere il suo valore per l’accelerazione del lavoro su queste tematiche?
Intanto, è fondamentale che, come in questo caso, intorno al tavolo ci sia un numero importante di persone protagoniste all’interno di società che, con le loro azioni, possano incidere pesantemente sul miglioramento e sui criteri ESG degli immobili.
Mi aspetto che i colleghi, che sono decisamente competenti e qualificati, dicano la loro e ci raccontino i modi attraverso cui si stanno muovendo. E, tra le altre cose, la Round Table è un’opportunità di collaborazione: c’è il costruttore, chi produce impianti tecnologici, chi si occupa della distribuzione delle connessione delle reti, della mobilità. Dobbiamo collaborare e lavorare tutti insieme.
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