Mentre si prepara ad
abbattere 500 cervi, la Regione Abruzzo delibera anche
un'apertura anticipata al primo ottobre della caccia al
cinghiale in "zona orso marsicano" dove fino all'anno scorso si
iniziava a cacciare solo dal primo di novembre. "Una minaccia
gravissima per la specie, in particolare per le femmine
accompagnate dai loro piccoli nati 7 mesi fa" secondo undici
associazioni ambientaliste che chiedono alla Regione di tornare
al calendario degli scorsi anni, almeno nella zona di protezione
esterna del Parco Nazionale Abruzzo Lazio e Molise e nella sua
area contigua. A scrivere alla Regione Abruzzo sono stati
Salviamo L'Orso, Wwf Abruzzo, Lipu Abruzzo, Pro Natura Abruzzo,
Stazione Ornitologica Abruzzese, Federtrek, Appennino
Ecosistema, Altura Abruzzo, Orso & Friends, Dalla Parte
dell'Orso, Rewilding Apennines.
Le associazioni animaliste fanno notare che "tale
provvedimento ha determinato un pericoloso ed inaccettabile
passo indietro rispetto alle azioni necessarie ad assicurare la
migliore tutela dell'orso bruno marsicano". "L'operazione si
configura come l'ennesimo regalo della nostra classe politica
regionale alle associazioni venatorie, a danno di una
maggioranza vastissima di cittadini e di una specie come l'orso
che per l'Abruzzo è un vero e proprio simbolo identitario",
concludono le associazioni.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA