"La situazione del Pronto soccorso
di Pescara non è sostenibile, dagli utenti arrivano notizie
inaccettabili per una società civile: attese di ben oltre 12
ore, personale ridotto al lumicino e oberato da turni
massacranti, farmaci e strumenti sanitari mancanti. Dopo
l'iniziativa sulle liste d'attesa mi muoverò anche per valutare
la situazione in tutti i Pronto soccorso della provincia". E'
l'allarme lanciato, in una nota, dal consigliere regionale Pd
Antonio Di Marco. "Non possono essere i cittadini a pagare i
conti in rosso prodotti da enti preposti alla giusta gestione di
presidi e prestazioni né la disorganizzazione di uno dei settori
più sensibili nella pubblica amministrazione" continua
l'esponente dell'opposizione in Regione Abruzzo.
"È di due giorni fa l'ultima segnalazione di un cittadino che
mi ha raccontato il suo calvario al pronto soccorso di Pescara,
dove è entrato alle 8 di domenica per uscirne alle 16 del
lunedì: 21 ore fra presa in carico e osservazione trascorse su
una barella nel corridoio del reparto con decine di altri utenti
- racconta Di Marco - Non vogliamo né faremmo mai un atto di
accusa verso il personale medico e paramedico che fa salti
mortali ogni giorno. Ma non è pensabile che siano lasciati allo
sbaraglio da chi governa il comparto, alle prese con turni
impossibili, mancati potenziamenti e anche senza strumenti per
agire: domenica mancavano persino le lenzuola, i termometri
erano fuori uso perché senza batterie né cappucci in quanto la
farmacia del nosocomio non avrebbe avuto abbastanza risorse per
provvedere. Per non parlare di altri reparti, sempre delicati e
di eccellenza, come quello di Ematologia dove malati oncologici
hanno dovuto attendere ore prima di essere presi in carico e
dove il personale, non potendo fare miracoli, si espone a un
superlavoro che potrebbe essere temperato da una
riorganizzazione e potenziamento che chi governa il comparto non
ha fatto, ma ha solo ripetutamente annunciato".
"Cinque anni di governo - conclude Di Marco - sono abbastanza
per agire, ma finora, oltre alla propaganda e alla crescita
progressiva e imponente del debito del settore, da parte del
governo regionale di centrodestra non abbiamo visto nulla
nonostante innumerevoli segnalazioni, denunce e prese di
posizione di cittadini, sindacati e politica. L'inerzia non è
contemplabile quando c'è di mezzo la salute della gente che, se
non può fuggire, è sempre più costretta a rinunciare alle cure,
come domenica al Pronto soccorso di Pescara hanno fatto in
tanti, quando si sono resi conto del tempo che sarebbe trascorso
anche solo per essere ascoltati".
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