Da Buenos Aires in Abruzzo per
scoprire la terra dei suoi avi. È il viaggio delle radici che ha
intrapreso la violinista Elizabeth Ridolfi, oggi a Fossa
(L'Aquila) per esplorare il borgo in cui nacque suo nonno Tito,
che nel 1927 partì alla volta dell'Argentina. Ad accoglierla il
sindaco Fabrizio Boccabella con Maxi Manzo, coordinatore per la
Regione Abruzzo del Turismo delle Radici per il ministero degli
Esteri. Per cominciare, la visita in centro storico, ancora
martoriato dalle ferite del terremoto del 2009, ma in gran parte
ricostruito e restaurato, dove la musicista è stata accompagnata
davanti alla porta della casa dei suoi avi, in via dei Beati,
già via del Pallio. Lì, commossa, ha improvvisato un concerto in
ricordo dei suoi parenti e della loro coraggiosa storia. È stata
poi guidata alla scoperta dei vecchi registri dell'anagrafe in
municipio dove ha potuto leggere l'atto di nascita del bisnonno
Gregorio e del nonno e ricostruire parte della genealogia della
famiglia Ridolfi, una storia di riscatto e realizzazione
oltreoceano unita, di generazione in generazione, dal filo rosso
della musica.
Il nonno Tito suonava fisarmonica e "du botte", l'organetto
diatonico abruzzese, e trasmise la sua passione al figlio Angel,
padre di Elizabeth, divenuto contrabbassista di Astor Piazzolla
e solista della Filarmonica del Teatro Colon d Buenos Aires.
Un viaggio emblematico di molti discendenti di emigrati
italiani che cercano di riconnettersi con la terra dei loro avi,
esplorando il passato per scoprire un senso di appartenenza e di
identità. Quello di Elizabeth Ridolfi culminerà domani con un
concerto aperto al pubblico. Un'esperienza resa possibile dal
progetto Italea, gestito dal ministero degli Esteri e finanziato
con una linea del Pnrr che ha consentito ai piccoli comuni al di
sotto dei 3mila abitanti di partecipare a un bando per
sviluppare e promuovere il Turismo delle Radici.
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