All'Università Iuav di Venezia
dall'11 al 14 marzo, intellettuali provenienti da tutto il mondo
discuteranno di cambiamento climatico e antropocene da una
prospettiva che si sta sempre più diffondendo nel dibattito
sull'ambiente: quella dell'eco-marxismo e dell'eco-socialismo.
Un convegno con trecento relatori si interrogherà sulle ragioni
del fallimento attuale nella gestione della crisi ecologica che
il mondo sta vivendo.
Nomi come Nancy Fraser, tra le più influenti filosofe americane,
Qingzhi Huan, docente di politica comparata all'Università di
Pechino, e John Bellamy Foster, già direttore della Monthly
Review, discuteranno assieme sulla necessità di pensare in modo
totalmente rinnovato il rapporto che l'umanità intrattiene con
la natura in un convegno che abbraccerà discipline che vanno
dalla sociologia all'urbanistica, dalla filosofia
all'epidemiologia, dalla matematica alla teoria artistica.
Da oltre un decennio, spiegano gli organizzatori, media
tradizionali, organizzazioni internazionali, grandi
multinazionali e persino settori storicamente distanti dalle
tematiche ecologiche hanno riconosciuto la gravità della crisi
climatica ma questa crescente consapevolezza non si è tradotta
in azioni politiche realmente efficaci su scala globale. La
conferenza organizzata nell'ateneo veneziano si propone di
rileggere criticamente, attraverso la lente del marxismo, le
cause che ostacolano interventi concreti e incisivi per
affrontare quella che appare oggi come la più impellente
necessità dell'umanità: una trasformazione socio-ecologica
radicale.
Per fare questo, trecento relatori provenienti da tutto il
mondo si troveranno nelle aule della sede Iuav di Palazzo Ca'
Tron e per quattro giorni discuteranno assieme della necessità
di rinnovare il rapporto tra umanità e mondo naturale.
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