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Rifiuta di salire la 'scala arcobaleno', si prende una nota

Rifiuta di salire la 'scala arcobaleno', si prende una nota

La scuola: nessun motivo ideologico, si è arrampicato sulla ringhiera

VERONA, 05 marzo 2025, 18:28

Redazione ANSA

ANSACheck
Sale su ringhiera per non salire  'scala dell 'inclusione 'a scuola - RIPRODUZIONE RISERVATA

Sale su ringhiera per non salire 'scala dell 'inclusione 'a scuola - RIPRODUZIONE RISERVATA

   Una bufera sui diritti Lgbt a Verona. O meglio, è la lettura che ne ha dato la politica (la Lega) in difesa di un ragazzino di 13 anni che ha ricevuto una nota disciplinare da una insegnante per aver fatto il diavolo a quattro pur di non salire i gradini della "Scala Arcobaleno", dipinta nell'istituto per la Giornata nazionale contro l'omofobia e abbellita con una decalogo di termini valoriali quali "inclusione", "accoglienza", "non discriminazione".
   
In realtà, ha spiegato la direzione dell'istituto, il 13enne si è beccato la nota per una bravata: l'essersi arrampicato sulla ringhiera della scala, penzoloni nel vuoto, pur di non salire quei gradini, per sfida con l'insegnante. Poi al presidente che lo ha sentito ha confermato la propria "contrarietà alle idee Lgtbt".

    Un episodio avvenuto il 10 febbraio scorso, che sarebbe rimasto tra le mura scolastiche se non lo avesse fatto emergere una nota del deputato leghista Rossano Sasso, secondo il quale lo studente sarebbe "stato accusato di omofobia per non aver voluto salire la scala arcobaleno". I genitori del ragazzino, tuttavia, hanno definito "inaccettabili" le motivazioni della punizione data al figlio, ed hanno scritto al ministro dell'istruzione, Giuseppe Valditara, chiedendone l'intervento.

    Sulla polemica ha provato a far chiarezza oggi l'Ufficio scolastico regionale, con il dirigente (ed ex ministro) Marco Bussetti: "non ci sono motivazioni ideologiche dietro la nota comminata allo studente veronese che si è arrampicato lungo il corrimano di una scala color arcobaleno: l'unica motivazione dell'annotazione riguarda esclusivamente il comportamento dell'alunno, che ha messo in gravissimo pericolo la propria vita.

   La scuola ha agito unicamente per tutelare la incolumità del ragazzo e dissuadere da comportamenti simili". Bussetti ha annunciato inoltre che incontrerà il padre dell'alunno, per chiarire la vicenda. Anche Sasso (Lega) è tornato sulla vicenda: "augurandomi che adesso torni la serenità nella comunità scolastica, resta da capire adesso la famiglia come la prenderà. E registro altre segnalazioni da parte di famiglie che si dicono sconcertate dalle scelte di alcuni docenti e dirigenti scolastici. Una su tutte: l'invito fatto da una scuola di Gallarate, poi annullato dall'ufficio scolastico, ad un attore porno per parlare di educazione sessuale".

    Il plesso veronese comprende classi della scuola primaria, delle medie, e del liceo. La scala era stata dipinta dei colori dell'arcobaleno un anno fa dagli studenti del liceo. Quelli delle medie neanche la utilizzano. Se non che, qualche settimana fa, gli studenti sono stati invitati ad assistere ad una rappresentazione teatrale al piano superiore, e così anche i ragazzini delle medie dovevano salire la scala. Il 13enne si è rifiutato. Dapprima ha tentato di utilizzare una scala elicoidale lì vicina. Poi, richiamato dalla docente, si sarebbe "aggrappato alla ringhiera della scala che dà sul vuoto, con un salto di almeno quattro-cinque metri", cominciando a salirla con la forza delle braccia. Così riporta la nota che la prof ha inviato alla famiglia, spiegando che l'azione disciplinare era legata al comportamento "assolutamente inadeguato" del ragazzino.

    Di altro avviso vari esponenti della Lega in Veneto, che oggi sono intervenuti sul caso. "Una vicenda che deve essere chiarita quanto prima, perché tocca troppi aspetti estremamente delicati, a partire dalla libertà di pensiero. In ogni caso, è bene ribadire che nelle scuole l'ideologia non può e non deve entrare" ha scritto il consigliere regionale Filippo Rigo. E un altro leghista, Giuseppe Pan, ha aggiunto: "i comportamenti pericolosi non vanno giustificati, ma rispettiamo l'opinione dei ragazzi". C'è infine chi ha difeso l'operato della scuola, come l'assessore comunale veronese ai diritti civili, Jacopo Buffolo, che ha parlato di pura "propaganda". "Si sta cercando di sollevare un caso - ha detto - intorno ad un episodio scolastico, che sembra costruito su una narrazione strumentale".

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