L'olio extra vergine è sempre più
protagonista nelle scelte degli italiani, e il 37% di essi
vorrebbe poter scegliere l'olio anche dal menu del ristorante.
Lo afferma una indagine realizzata dall'Osservatorio
Sol2Expo-Nomisma, presentata nella prima edizione da 'solista'
del Salone di Veronafiere dedicato alla filiera dell'olivo e
dell'olio, in programma fino a martedì 4 marzo. Sempre secondo
l'indagine, 4 consumatori su 10 sarebbero interessati ad
approfondire le caratteristiche dell'olio extra vergine (Evo)
partecipando a corsi di food o wine pairing. Un interesse che si
riflette anche sui canali di acquisto specializzati, con un 31%
di consumatori già abituati all'acquisto in oleoteca o specialty
store, e un 16% che effettua acquisti online su siti dedicati.
Con un posizionamento sempre più ancorato a "qualità",
"salute" e "territorialità", l'olio extravergine si dimostra
protagonista soprattutto sul versante del "gusto". Secondo le
risposte registrate dall'osservatorio, che ha coinvolto un
campione di mille consumatori, gli italiani considerano l'olio
Evo superiore rispetto ad altri tipi di oli per qualità (89%),
rapporto qualità-prezzo (85%), gusto (85%) e benefici sulla
salute (79%).
Il consumatore più assiduo (che lo acquista almeno una volta
al mese) è un adulto over 45 con figli, risiede al Sud e ha uno
stile di vita che combina attenzione alla sostenibilità, ricerca
edonistica del piacere e una dimensione urbana e di legame con
il territorio. La scelta del prodotto è infatti particolarmente
influenzata dall'origine dell'olio che, insieme alla presenza di
un marchio Dop/Igp, rappresenta il driver d'acquisto per oltre
la metà degli acquirenti (54%). Sono poi quasi 8 su 10 gli
italiani che hanno acquistato almeno una volta nell'ultimo anno
un olio con Indicazione Geografica.
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