"Dico alle mie nipoti: attente, fate
la guardia, perché le conquiste non sono mai definitive". Così
avvertiva Tina Anselmi (Castelfranco Veneto, 25 marzo 1927 - 1
novembre 2016), prima donna italiana diventata ministra e la
prima in assoluto a essere presa in considerazione come
presidente della Repubblica, tutta la vita schierata contro le
discriminazioni di genere e promotrice di una legge che apriva
alla parità salariale e di trattamento per le donne nei luoghi
di lavoro.
Alla vigilia della Giornata internazionale della donna, è a
lei che è dedicato La Gabriella e le ragazze. Storie di Tina
Anselmi, spettacolo prodotto da Fondazione Aida, per la regia di
Anna Tringali e Giacomo Rossetto, in prima nazionale il 7 marzo
al Teatro Camploy di Verona.
Con quel titolo che riprende il nome di battaglia usato da
Anselmi ai tempi in cui era staffetta partigiana, la pièce è
ambientata in una notte di dicembre del 1977. "È un racconto
intimo. Narra la storia di Tina attraverso il punto di vista di
due operaie, interpretate da Eliana Crestani e Benedetta Conte,
che scelgono di occupare la filanda in cui lavorano", spiega il
neo co-direttore artistico di Fondazione Aida, Simone Dini
Gandini, che ha curato la drammaturgia.
Inserito nel programma della manifestazione Giornata
Internazionale dei Diritti della Donna 'Il potere delle donne -
8 marzo 2025', promossa dall'assessorato alla Parità di genere
del Comune di Verona, lo spettacolo apre il sipario su una
filanda, con la scena (firmata da Luca Zanolli) abitata da
gomitoli giganti e fili da sbrogliare. Lina, una delle due
protagoniste, dietro la dura tempra da sindacalista nasconde un
segreto che risale agli anni della seconda guerra mondiale.
Irene invece, più giovane, è intrappolata in un matrimonio con
uomo violento che non trova il coraggio di lasciare, anche e
soprattutto a causa della disparità salariale, che le impedisce
di mantenere lei e il figlio piccolo. I racconti delle loro vite
sono intrecciati alla presenza ricorrente di Tina Anselmi, amica
e compagna di lotta di Lina.
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