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Anniversario Statuto speciale, 'data fondamentale per Vda'

Anniversario Statuto speciale, 'data fondamentale per Vda'

Bertin: "Avvenire Autonomia dipenderà da capacità di rinnovarsi"

AOSTA, 26 febbraio 2025, 10:37

Redazione ANSA

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"Il 26 febbraio 1948, oramai 77 anni fa, ha segnato una data fondamentale della nostra Autonomia, che in questi quasi 80 anni si è evoluta nella sua fisionomia costituzionale e statutaria. L'avvenire della nostra Autonomia però dipenderà, innanzitutto, dalla sua capacità di rinnovarsi e di essere un punto di riferimento e un bene comune per tutta la comunità, e come tale percepito". Lo ha detto il presidente del Consiglio valle, Alberto Bertin, aprendo i lavori nel segno del 77/o anniversario dello Statuto speciale.
    "Anniversari come quello del 26 febbraio dovrebbero essere occasioni per riflettere sulla prospettiva futura - ha detto Stefano Aggravi (Rassemblement valdotain) - e in particolare sulla nostra Autonomia speciale. Non bastano parole o proclami ma bisogna rileggere criticamente molte scelte fatte negli ultimi anni e rilanciare un'azione autonomista forte per la nostra comunità coinvolgendola direttamente. Solo così eviteremo che il pilastro centrale delle nostre istituzioni regionali finisca relegato nella polvere della storia, disperso nella confusione del presente. Non si tratta di cercare il conflitto con lo Stato centrale bensì di esercitare l'autonomia con coraggio e determinazione". Per Aldo Di Marco (Pour l'Autonomie)"l'Autonomia è un concetto che non appartiene ai singoli movimenti, spesso in contrasto tra loro per rivendicarne il possesso esclusivo, esattamente come le celebrazioni non sono proprietà dei Presidenti o delle Giunte che, per loro natura, si alternano e passano; l'Autonomia è un patrimonio unico e indissolubile del popolo valdostano e il compito delle istituzioni è quello di mettersi al suo servizio, lavorando per rendere la nostra Autonomia sempre più protagonista e rispondente alle prospettive di sviluppo della Valle e di tutti i valdostani".
    "La Regione ha condotto con successo la sua battaglia per l'Autonomia - ha aggiunto Paolo Cretier (Fp-Pd) - incidendo in maniera corretta nel mantenimento dei rapporti con lo Stato.
    Continueremo a procedere a sostegno dell'Autonomia, un percorso complicato ma non impossibile: la specificità non è un dono calato dall'alto ma il risultato di una lunga storia conclusa nel 1945. Il nostro percorso non finisce qui, proseguiamo la strada verso l'Europa dei popoli".
    Erik Lavy (Lega Vda) ha osservato: "Non so se Chanoux sarebbe così contento di vedere posto il suo busto davanti alla macchina da scrivere di Chabod: le loro visioni erano profondamente diverse. La nostra Autonomia è stata definita 'l'endroumìa', perché le rivendicazioni dei valdostani erano più ampie e oggi, le prerogative del nostro Statuto vengono continuamente erose, soprattutto dall'Unione europea. Oggi, la nostra identità linguistica non esiste praticamente più, il francese è ridotto ad una "macchietta", una lingua da usare solamente negli eventi istituzionali e i nostri giovani non la amano più. E questo non è colpa dello Stato, è colpa nostra".
    Infine il presidente della Regione, Renzo Testolin, ha sottolineato "l'importanza del lavoro comune svolto per il nostro Statuto Speciale che appartiene alla nostra storia istituzionale e costituisce il pilastro del nostro futuro.
    Abbiamo specialità uniche in Italia e ognuno di noi deve impegnarsi a mantenerle. Il presidente Mattarella ha confermato l'importanza della nostra lingua e noi abbiamo il dovere di lavorare per mantenerla e rilanciarla con forza".
   

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