"Oggi è la festa della donna e ci
sono tanti modi per celebrare questo giorno speciale. Noi
abbiamo pensato, insieme alla Fondazione del consiglio nazionale
forense, di focalizzare l'attenzione sulla situazione delle
detenute nelle carceri": lo ha detto il presidente dell'ordine
degli avvocati di Perugia Carlo Orlando, partecipando
all'incontro a Perugia dedicato a 'Il Carcere al Femminile'
organizzato dal Consiglio nazionale forense e dalla sua
Fondazione dell'avvocatura italiana con il quotidiano 'Il
Dubbio'.
"E' vero che i numeri sono bassi e non sono quelli di cui
parliamo quando si discute del sovraffollamento carcerario - ha
detto Orlando -, però è anche vero che ci sono delle esigenze
specifiche quando il detenuto è una donna. Ci sono per esempio
casi in cui le detenute si trovano negli istituti carcerari
insieme ai figli, perché è giusto, quando è possibile,
consentire che ci sia una possibilità di sviluppare anche il
proprio percorso di madre. Il fatto che abbiano sbagliato e che
stiano facendo un percorso, dicono di rieducazione, non
significa che bisogna privarle anche di altri diritti".
Per Orlando per parlare di carcere come rieducativo "manca
tanto". "Mancano i servizi - ha aggiunto -, manca soprattutto il
dopo, perché spesso e volentieri quando si esce dalle carceri
c'è il vero problema perché la società attorno non ti accetta
gran che e quindi è frequente che chi è stato detenuto poi nelle
case di reclusione ci ritorni".
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