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Più di 15 milioni di danni contestati da Procura Corte conti

Più di 15 milioni di danni contestati da Procura Corte conti

Dato 2024 fornito in occasione inaugurazione anno giudiziario

PERUGIA, 06 marzo 2025, 15:47

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Ammontano a circa 15,2 milioni di euro i danni erariali contestati nel 2024 dalla Procura della Corte dei conti dell'Umbria. Prossimo al 65 per cento è stato il rapporto tra i giudizi di responsabilità promossi e le sentenze di totale o parziale condanna pronunciate "attestandosi su un valore soddisfacente se si considera la elevata complessità e la delicatezza delle valutazioni insite nelle questioni concernenti il danno da lesione sanitaria, che hanno dato luogo a un numero consistente di citazioni depositate nell'ultimo triennio dalla Procura". E' quanto emerge dalla relazione della procuratrice regionale della Corte dei conti, Antonietta Bussi, in occasione della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario 2025, tenutasi a Perugia.
    Cerimonia che si è aperta con l'intervento del presidente della sezione giurisdizionale della Corte dei conti per l'Umbria, Giuseppe De Rosa, alla presenza delle presidenti della Regione, Stefania Proietti, dell'Assemblea legislativa, Sarah Bistocchi, della sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi e del procuratore generale Sergio Sottani.
    Parlando dell'Umbria il presidente De Rosa ha sottolineato come "l'attività 2024 della sezione giurisdizionale è risultata fortemente condizionata dalle vicende concernenti la dotazione del personale di magistratura".
    La procuratrice Bussi, nella sua relazione ha ricordato come anche a fronte degli "eventi drammatici che hanno pesantemente dominato la scena nell'ultimo quinquennio" appare "quanto mai necessario che le ingenti risorse messe in campo per dare nuovo impulso alla crescita siano rettamente e proficuamente impiegate, senza sprechi o deviazioni, con celerità e puntualità, per realizzare tangibilmente i bisogni collettivi ai quali sono state indirizzate". Ha poi sottolineato come “seguita a registrarsi un considerevole numero di casi in cui la denuncia non proviene dai soggetti che vi sono tenuti bensì attraverso vie alternative” e ha ricordato come nel 2024 sono pervenute alla Procura regionale 739 comunicazioni o segnalazioni (che hanno dato luogo all’apertura di 328 fascicoli), molte delle quali “prive di qualunque indicazione sulle ipotesi dannose, che non è agevole enucleare neppure dall’esame della documentazione, spesso lacunosa, allegata e inviata con formule del tutto generiche”. Per Antonietta Bussi, comunque il 2024 “è stato comunque caratterizzato da un’intensa e articolata attività investigativa che ha impegnato i pubblici ministeri nei vari settori delle gestioni pubbliche, con ottimi esiti, sia sul piano dell’eterogeneità e delle difficoltà, sia su quello delle novità e dell’entità dei casi trattati". "Numerose - ha aggiunto - sono state le fattispecie riguardanti i pregiudizi erariali conseguenti a eventi di peculato e ad altre forme di illecito sviamento di risorse". Per i danni erariali riconducibili alla materia della sanità e della responsabilità medica “si conferma costante l’operato dell’Ufficio requirente – si legge nella relazione -, per i complessi e variegati profili che il comparto presenta, in ragione dell’elevato assorbimento di risorse pubbliche che deriva dai risarcimenti liquidati alle vittime o ai loro eredi”. Nell’ambito dei procedimenti che risultavano aperti nel 2024, sono stati emessi 20 inviti a dedurre e depositati 16 atti di citazioni che hanno ad oggetto una casistica varia e sono spesso accomunati dalla richiesta di indennizzi assai elevati in conseguenza di decessi o di gravi invalidità. Altri procedimenti hanno riguardato l’aggiudicazione ed esecuzione dei contratti pubblici e vicende concernenti a fattispecie di responsabilità connesse all’indebita acquisizione di contributi statali o regionali, erogati nei vari settori delle attività produttive. In questo caso, secondo il procuratore “il limitato numero dei casi trattati conferma, l’esigua dimensione del fenomeno rispetto al dato nazionale, pur a fronte di cospicue risorse destinate all’articolato ambito di intervento economico a favore dei privati”.

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