Un altro animale scappato da un
circo che gira per le strade di una città. Un elefante intento a
mangiare erba a pochi metri di distanza dal tendone del circo è
la scena che alcuni cittadini si sono ritrovati ad osservare
ieri nei pressi di Gubbio. L'animale si aggirava per i campi
limitrofi al tendone finché non è stata avvisata la polizia
locale che ha richiamato all'ordine i proprietari dell'elefante
per riportarlo in sicurezza.
Lo riferisce la Lav, ricordando che "non è la prima volta che
un animale esotico proveniente da un circo viene avvistato sulle
strade d'Italia".
"Un pachiderma in fuga e libero di passeggiare in ambiente
urbano - osserva l'associazione animalista in una nota -
rappresenta una grave minaccia per la sicurezza pubblica, poiché
può causare danni a persone, automobili ed edifici. La sua
presenza in città o in un ambiente affollato può generare panico
e situazioni di pericolo, mettendo a rischio la vita delle
persone ma anche quella dell'animale stesso".
"Gli animali detenuti nei circhi sono spesso mantenuti in
condizioni di vita inadatte, con spazi ristretti e costrizioni
che possono generare ansia e frustrazione, condizionando il loro
comportamento. La fuga, sebbene rara, è spesso il risultato di
situazioni di disagio prolungato e di uno stato psicologico
compromesso, rimanendo di fatto l'unico strumento a disposizione
per ricercare quella libertà di cui sono stati privati per
volontà di qualcun altro", spiega Giulia Giambalvo, dell'area
animali esotici di Lav: "Gli elefanti, in particolare, sono
esseri estremamente intelligenti e sociali, e la loro
costrizione a esibirsi in un ambiente circense può causare gravi
danni psicologici e fisici".
Questo episodio "ci riporta all'urgenza - afferma la Lav - di
dismettere quanto prima l'uso di animali nei circhi. Chiediamo
al ministro della Cultura Giuli di portare a Palazzo Chigi,
senza ulteriori rinvii o ritardi, lo schema di decreto
legislativo di attuazione della legge delega sullo spettacolo
che prevede lo stop all'utilizzo degli animali nei circhi e
spettacoli viaggianti come già deciso da tanti altri Paesi, con
il dovuto aiuto al settore per la riconversione e senza alcuna
perdita di posti di lavoro".
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