"La produzione di vini italiani
deve andare di pari passo con le richieste del mercato, sarebbe
un errore imperdonabile eccedere in produzioni che poi restano
invendute": a dirlo all'ANSA è il presidente nazionale di
Assoenologi, Riccardo Cotarella. Lo fa dopo le previsioni sulla
vendemmia 2024 che sono state illustrate a Siracusa, nell'ambito
del G7 agricoltura, alla presenza anche del ministro Francesco
Lollobrigida.
L'enologo umbro sottolinea l'importanza "della riduzione
della produzione per ettaro, che è l'unico sistema per contenere
la crisi di certi vini". "Un ragionamento - aggiunge - che
riguarda quei territori e quelle denominazioni dove l'offerta è
nettamente maggiore della domanda. Ci sono però territori in
Italia dove le aziende hanno sempre applicato una intelligente
politica commerciale, penso ad esempio nel Veneto con il
prosecco, in Romagna, in Puglia e in Sicilia con i loro vini.
Queste aree, pur avendo un'alta resa, riescono a collocare
totalmente le proprie produzioni a prezzi più che dignitosi
garantendo così ai produttori un giusto ritorno del proprio
lavoro".
"Diversamente, laddove non ci sono questi presupposti
commerciali - conclude Cotarella - una accurata e calcolata
riduzione della produzione rimane l'unica strada percorribile se
non si vuole arrivare all'azione più drastica e cioè
all'estirpazione dei vigneti stessi".
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