La Cgil dell'Umbria, insieme alla
Fp Cgil e alla Camera del lavoro di Perugia, esprimono
"sconcerto e profondo dolore per la morte di Maristella
Paffarini, iscritta e rappresentante della Cgil presso la
prefettura di Perugia, e di sua figlia Elisa di soli 39 anni,
per mano - come emerge dalle prime ricostruzioni - del marito e
padre che si è poi suicidato", in un casolare alle porte del
capoluogo umbro.
"Siamo sconvolti da questa tragedia - scrivono dal sindacato
in una nota - Maristella era una persona gentile, mite, con
grandi capacità di mediazione e risoluzione dei conflitti. Ci
resta, oggi e per sempre, il ricordo della sua serietà e della
sua ferma dolcezza in tutte le situazioni in cui l'abbiamo
conosciuta. Brava nel suo lavoro di assistente sociale come in
quello di delegata sindacale, che svolgeva da tanti anni
all'interno della Fp Cgil di Perugia. Tra pochi giorni avrebbe
raggiunto il traguardo della pensione".
"Non ci sono parole - continua la Cgil - per descrivere
l'enormità di questa tragedia, che va delineandosi come
l'ennesimo caso di femminicidio. Questo deve ancora una volta
interrogarci su quanto si stia concretamente facendo per
prevenire la violenza maschile sulle donne, per riconoscerla e
fermarla prima che sia troppo tardi. Tutta la nostra
organizzazione si stringe commossa attorno alla famiglia, agli
amici, alle colleghe e ai colleghi di lavoro. Con gratitudine e
dolore".
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