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Pd, 'laureati trentini costretti ad insegnare fuori provincia'

Pd, 'laureati trentini costretti ad insegnare fuori provincia'

"La Giunta ha imposto regole più rigide di quelle nazionali"

TRENTO, 07 marzo 2025, 11:27

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

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"Abbiamo laureate e laureati trentini che, invece di poter insegnare nella propria provincia, sono costretti ad andare fuori provincia, dove li prendono a braccia parte. È un paradosso che penalizza il nostro sistema scolastico e i nostri studenti". Lo scrive in una interrogazione la consigliera provinciale del Pd del Trentino, Francesca Parolari che, in riferimento al recente concorso straordinario per titoli ed esami per l'accesso a posti di lavoro con contratto a tempo indeterminato del personale docente della scuola secondaria a carattere statale, rileva come la Giunta provinciale abbia imposto restrizioni ben più rigide rispetto a quelle nazionali.
    Il risultato, denuncia Parolari, è quello di escludere potenziali candidati e di lasciare scoperte diverse cattedre, in particolare nelle materie scientifiche: "Mentre a livello nazionale si è cercato di ampliare la platea dei partecipanti per coprire il fabbisogno di insegnanti, anche grazie ai fondi del Pnrr, la Provincia ha deciso di restringere le possibilità di accesso al concorso, causando un numero ridotto di domande proprio nelle discipline più carenti, come matematica e scienze", afferma Parolari.
    Oltre alla questione dei criteri eccessivamente restrittivi, la consigliera denuncia anche il costo del percorso abilitante, totalmente a carico degli insegnanti, senza alcun sostegno provinciale: "Per ottenere l'abilitazione, i docenti devono già pagare 2.500 euro, oltre alle spese per l'esame finale. E cosa fa la Provincia? Invece di aiutarli, come fa per altre categorie (guide alpine e maestri di sci ad esempio) impone un'ulteriore tassa di abilitazione da 96 euro!". Una tassa che, secondo Parolari, è un retaggio di vecchie normative e dovrebbe essere abolita.
   

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