Assalti di bande criminali nella notte ad aziende in Toscana. Un colpo è stato messo a segno a una ditta di abbigliamento di Vinci (Firenze) che lavora per grandi marchi della moda. L'altro a un'azienda orafa di Arezzo, distretto industriale che da mesi viene flagellato da queste azioni ben studiate. In entrambi i casi i ladri hanno sbarrato le strade di accesso con veicoli in modo da isolare la zona degli attacchi.
A Vinci è stata colpita la Micheli Gesta srl. Sono stati usati almeno due furgoni, presumibilmente rubati, a cui sono state tagliate le ruote. Il colpo è avvenuto intorno alle 4, la strada è stata liberata e riaperta ore dopo. Tuttavia hanno abbandonato un mezzo con all'interno della refurtiva - vestiti confezionati - in una strada di campagna di Fucecchio. I carabinieri lo hanno ritrovato. Dopo aver sfondato una porta i ladri avrebbero agito per 30 minuti nonostante che sia scattato l'allarme. Le indagini dei carabinieri cercano di ricostruire con le telecamere i tragitti di avvicinamento e di fuga, nonché il numero di persone della banda. Da valutare eventuali basisti, per le necessarie indicazioni sull'azienda.
Alcune ore prima a Monte San Savino (Arezzo) c'era stato un assalto in una ditta orafa, verso mezzanotte e mezzo. Con due furgoni e un camion sono stati messi di traverso lungo la provinciale 327 impedendo di fatto la circolazione. I ladri sono entrati all'interno dell'azienda e hanno depredato un bottino d'argento da quantificare. Stando a quanto emerge dalle indagini, dall'esame delle telecamere avrebbe agito una banda di sette uomini, con indosso tute bianche e visori, intorno all'1,30. Hanno usato sei veicoli rubati in zona. Dopo essersi assicurati che la strada non fosse più transitabile, i ladri sono penetrati nella ditta 'Scatragli oro' sfondando con una mazza una delle porte di accesso. Poi, nonostante il suono dell'allarme, si sono impossessati di circa 100 chili di argento per un valore di circa 70.000 euro, prima di fuggire anche in virtù del fumo sprigionato dal sistema di sorveglianza insieme al suono della sirena stordente. La presidente della Consulta orafa di Confindustria chiede l'intervento dell'Esercito. Giordana Giordini dice: "Nonostante gli sforzi di tutti la preoccupazione è salita ai livelli massimi, a questo punto ci vuole l'intervento dell'Esercito".
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