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FIS Alpine Skiing World Cup in Kvitfjell - RIPRODUZIONE RISERVATA
Dominik Paris è tornato. E lo ha
fatto alla sua maniera sulla pista Olympiabakken di Kvtitjell,
una di quelle che ama di più, con un capolavoro che lo riporta
di nuovo, a distanza di oltre un anno, davanti a tutti. Svizzeri
compresi. L'azzurro ha infatti vinto in 1.44.67 la prima discesa
di coppa del mondo sulla pista norvegese delle Olimpiadi di
Lillehammer. Per lui - 36 anni il prossimo 14 aprile che ama
discese ardite ed heavy metal - è il successo n. 23 in una
carriera che l'ha reso il miglior velocista azzurro della
storia. L'ultimo in coppa dl mondo era stato nell'ormai lontano
dicembre 2023 nella libera della Val Gardena. Per Domme - come
lo chiamano i compagni - è il quarto trionfo in discesa sulla
pista di Kvitfjell, dove ha conquistato anche un superG. "Bello!
Bello! Bello! Era ora", ha esultato Domme che in questa stagione
aveva avuto delusioni profonde come nelle gare di fine dicembre
sulla amatissima Stelvio di Bormio. Ma poi si era
progressivamente ripreso sino a sfiorare il podio a Wengen e poi
pure ai Mondiali. Ma finirci ai piedi pareva quasi una
maledizione. Poi, liberatorio, era tornato il podio con il terzo
posto nel superG di Crans Montana. Ora di nuovo la vittoria.
''E' stata dura ma sapevo di esserci. "Ho dimostrato a me stesso
e agli altri di essere ancora capace di vincere - ha esultato -.
Sono riuscito progressivamente prima a sistemare il set up
dell'attrezzatura e poi è tornata sempre più la fiducia. E'
stata una bella vittoria anche se in pista non mi sentivo
perfettamente su questa neve trattata cn il sale. Ma la velocità
c'era. Ed era tanta. Non so se sono stato grandioso, ho cercato
di far correre gli sci al massimo ed è andata bene", ha aggiunto
Domme che ha vinto grazie ad un finale fulminante e dopo aver
ceduto tre centesimi di secondo solo al secondo intermedio. Per
il resto è stato sempre al comando. Battendo i favoriti
svizzeri: con lui sul podio sono finiti Marco Odermatt - leader
anche della classifica di disciplina - in 1.44.99 e Stefan
Rogentin in 1.46.30. E poi, in quarta posizione l'altro
scudocrociato Franjo Von Allmenn (il campione del mondo cha
rischiato grosso prendendo male un salto). "Eh sì, finalmente
sono davanti agli svizzeri - sorride Paris -. Al momento sono
loro i più forti, ma non so no imbattibili, si possono battere e
l'ho dimostrato. Era fondamentale far vedere a me e agli altri
di essere ancora capace di essere qui, anche in ottica futura".
Insomma l'azzurro ha guastato quello che doveva essere
l'ennesimo festival svizzero degli uomini jet. Che alla fine si
sono dovuti complimentare con Paris, con Odermatt che gli ha
dato un buffetto sul casco . Per l'Italia - in una gara con sole
ma cielo un po' velato con vento in quota su una pista con un
fondo primaverile trattato con acqua e sale - più indietro sono
finiti Florian Schieder, 18/o, Christof Innerhofer 22/o, Niccoll
Moltni 27/o e Giovanni Franzoni 30/o. Non ha invece gareggiato -
con gran dispiacere di Paris che sognava ''una doppietta con
Mattia'' l'altro azzurro di punta CAsse, caduto rovinosamente in
prova con frattura scomposta del gomito destro. Domani a
Kvitfjell ancora una discesa e domenica un superG e dunque altre
due grandi occasioni per il rinato Dominik Paris: Ma domani in
Svezia, ad Aare, ci sarà per le ragazze pure il penultimo
gigante della stagione. Torna dunque in pista nuovamente la
straordinaria azzurra Federica Brignone. Per l'Italia si
annuncia ancora una giornata esaltante di grande sci.
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