Sognando il 'Triplete'. A pochi mesi dalla fine della stagione, l'Inter è ancora in corsa su tutti i fronti. Capolista in campionato dopo la vittoria nello scontro diretto a Bergamo, attesa in semifinale di Coppa Italia nel derby contro il Milan e qualificata ai quarti di Champions League dove affronterà il Bayern Monaco. Il mondo nerazzurro sogna quindi in grande, e il presidente dei nerazzurri, Beppe Marotta, ha parlato del gran momento dei suoi dai microfoni di Sky Sport.
"È sicuramente un momento felice ma con un grande e sano realismo - spiega Marotta -. Sappiamo di affrontare questi due mesi che mancano alla fine della stagione e poi c'è il collegamento con il Mondiale per club. Quindi è una prosecuzione atipica. Abbiamo competizioni in cui siamo presenti da protagonisti e lo vogliamo essere perché è la nostra storia che lo dice, e i meriti che abbiamo avuto. In primis l'allenatore che si è comportato ancora una volta in modo eccellente e poi la squadra, la società, la proprietà e i tifosi. C'è un clima veramente propositivo per arrivare al fotofinish nelle migliori condizioni".
Il buon, se non ottimo, lavoro di Simone Inzaghi gli varrà l'allungamento del contratto che lo lega al club? "Del rinnovo di Inzaghi ne abbiamo sempre parlato a bocce ferme - risponde il presidente dell'Inter -, ma ci sono tutti i presupposti per immaginare che possa proseguire con noi. Con Inzaghi siamo tutti cresciuti, stiamo attraversando un ciclo che non è alla sua conclusione, c'è una nuova società che ha portato nuova linfa, c'è la questione del nuovo stadio... ci sono tutti i presupposti per proseguire insieme".
Vista la situazione, è eccessivo parlare di 'Triplete' o è un obiettivo concreto? Come si approccia Marotta a una possibilità del genere? "Io di Triplete non parlo. Dico invece che il dirigente, lo sportivo e anche il tifoso deve essere sempre ambizioso - sottolinea Marotta -. Ambizione non è sinonimo di arroganza o presunzione, ma è un atto valoriale che ha un'importanza notevole perché ti fa dare di più rispetto alle tue possibilità e cioè nell'ambito motivazionale". "Siamo l'Inter, siamo tutti professionisti abituati a competere e dobbiamo farlo fino alla fine - conclude -. L'importante è esserci al momento giusto e noi ci siamo. Poi se altri saranno più bravi ci inchineremo e faremo i complimenti".
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