Sulle vetrine dei bar del centro è appesa una sua foto. Sorride in sella all'inseparabile bicicletta mentre con una mano fa un cenno di saluto. Subito sotto la scritta in friulano: 'Mandi Bruno', arrivederci Bruno. Tutta Cormons (Gorizia) si stringe nell'abbraccio a un friulano di razza, un telecronista amatissimo, la voce delle notti magiche per eccellenza. Se n'è andato un "grande uomo", scrive chi l'ha conosciuto sul libro delle condoglianze. Durante la camera ardente l'album si riempie in fretta di tante firme e tanti "Mandi Bruno".
Nel duomo per tutta la mattinata è un continuo via vai di amici, conoscenti, sportivi giunti anche da lontano per dire addio all'icona Bruno Pizzul. "Con lui se ne va una parte della mia storia", dice una signora del posto esprimendo il suo cordoglio alla famiglia. Sul feretro, al centro della navata, ci sono dei fiori rossi e per un po' rimane appoggiata anche una sciarpa degli ultras della curva nord di Udine. Sul lato destro della chiesa gli stendardi della Nazionale, dell'Udinese e della Fidas. Verso le 14 il sagrato comincia ad affollarsi in attesa dell'inizio dei funerali. Arrivano telecronisti, dirigenti, vecchie glorie dello sport, alpini, istituzioni, tra cui il sindaco di Cormons, Roberto Felcaro.
"Bruno Pizzul ha accompagnato tutta la nostra vita. Ci ha raccontato la storia del calcio e dalla nazionale in particolare", afferma il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani. "A lui sarà dedicata la tappa del Giro in Fvg", annuncia il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. Bruno Pizzul è morto il 5 marzo a 86 anni, domani ne avrebbe compiuti 87. In questi giorni è stato un susseguirsi di aneddoti e affetto. "Siamo stati travolti da un affetto che non ci aspettavamo", spiega dal pulpito il figlio Fabio, al termine della funzione funebre. "Se pensiamo razionalmente lo sport è la cosa più inutile del mondo ma è anche una cosa straordinaria perché consente di creare relazioni che non muoiono e consente a tutti noi di tirare fuori il meglio come atleti e persone.
La bellezza dello sport è stata raccontata da papà Bruno ed è quello che ha fatto breccia nelle persone e che ci permette di essere qui in tanti". Alle esequie partecipano, tra gli altri, Luigi Del Neri, alcuni vertici dell'Udinese Calcio, Franco Collavino e Andrea Carnevale, l'ex calciatore e commentatore Eraldo Pecci, il giornalista Stefano Bizzotto, che in un momento conviviale racconterà poi aneddoti sull'amico e collega. Marino Bartoletti è uno dei primi ad arrivare: "Lui era il mio mito, un uomo buono, generoso, colto". "Tutto quello che ci ha insegnato Bruno credo che si trovi da poche parti", il commento dell'ex arbitro e amico Fabio Baldas. L'affetto per l'uomo e per il professionista è palpabile tra la folla, che all'uscita dalla chiesa lo saluta con un lungo applauso. Ed è proprio per questo che nell'omelia il celebrante, monsignor Vincenzo Di Mauro, vescovo emerito di Vigevano, esorta i fedeli: "Siate come lui, già a partire da adesso". Mandi Bruno.
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