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Scuola e privacy: sì al tema sulla famiglia, no ai voti online

Scuola e privacy: sì al tema sulla famiglia, no ai voti online

In vademecum le indicazioni del Garante a tutela della privacy

ROMA, 09 settembre 2024, 15:56

di Enzo Quaratino

ANSACheck
Prima campanella in Alto Adige - RIPRODUZIONE RISERVATA

Prima campanella in Alto Adige - RIPRODUZIONE RISERVATA

   Molti istituti sono chiamati ad affrontare anche la delicata materia della tutela della privacy, più volte oggetto di contenzioso tra famiglie, docenti e studenti. Tra norme vecchie e nuove, tra diritti degli interessati e altre problematiche in materia di protezione di dati personali, il Garante per la privacy, attraverso il vademecum 2023 ("La scuola a prova di privacy") e le risposte alle domande frequenti, ha fornito indicazioni e suggerimenti per orientare le scelte delle scuole e per assicurare la più ampia protezione dei dati delle persone che crescono, studiano e lavorano nel mondo scolastico.

    Ecco alcune delle indicazioni di più largo interesse:

   TEMA IN CLASSE - Non lede la privacy l'insegnante che assegna ai propri alunni lo svolgimento di temi in classe riguardanti il loro mondo personale o familiare. Nel momento in cui gli elaborati vengono letti in classe - specialmente se riguardano argomenti delicati - è affidata alla sensibilità di ciascun insegnante la capacità di trovare il giusto equilibrio tra le esigenze didattiche e la tutela dei dati personali. In generale, nelle varie iniziative didattiche, occorre sempre tenere in considerazione l'interesse primario del minore e le eventuali conseguenze, anche sul piano relazionale, che potrebbero derivare dalla conoscenza di informazioni personali o vicende familiari dell'alunno all'interno della classe.
   
   ESITI DEGLI SCRUTINI - Possono essere resi pubblici. Le informazioni sul rendimento scolastico sono soggette ad un regime di conoscibilità stabilito dal Ministero dell'istruzione.
    Non è, invece, ammessa la pubblicazione online degli esiti degli scrutini. Una volta pubblicati, infatti, i voti rischiano di rimanere in rete per un tempo indefinito e possono essere utilizzati da soggetti estranei alla comunità scolastica, determinando un'ingiustificata violazione del diritto alla riservatezza degli studenti che sono in gran parte minori, con possibili ripercussioni anche sullo sviluppo della loro personalità.

    SMARTPHONE E NUOVE TECNOLOGIE - L'utilizzo di telefoni cellulari e tablet sarà vietato nelle scuole elementari e medie, ha annunciato il ministro dell'istruzione Giuseppe Valditara.
    Alle superiori l'uso di smartphone, di apparecchi per la registrazione di audio e immagini è in genere consentito, ma esclusivamente per fini personali, e sempre nel rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali delle persone coinvolte, siano essi studenti, docenti o altro personale. Le istituzioni scolastiche hanno, comunque, la possibilità di regolare o di inibire l'utilizzo di smartphone, tablet e altri dispositivi elettronici all'interno delle aule o nelle scuole stesse. Gli studenti e gli altri componenti della comunità scolastica, in ogni caso, non possono diffondere audio, foto, video (ad es. pubblicandoli su internet) senza avere prima informato adeguatamente e aver ottenuto l'esplicito consenso delle persone coinvolte. Si deve quindi prestare particolare attenzione prima di caricare immagini e video su blog o social network, e di diffonderli attraverso sistemi di messaggistica istantanea.

    REGISTRAZIONE DELLE LEZIONI - È possibile registrare la lezione esclusivamente per scopi personali, ad esempio per motivi di studio individuale, compatibilmente con le specifiche disposizioni scolastiche al riguardo. Per ogni altro utilizzo o eventuale diffusione, anche su internet, è necessario prima informare adeguatamente le persone coinvolte nella registrazione (docenti, famiglie, studenti, altro personale) e ottenere il loro consenso.

    FOTO E VIDEO DURANTE RECITE E GITE SCOLASTICHE - Possono essere fatti e non violano la privacy. Le immagini, in questi casi, sono raccolte per fini personali e destinate a un ambito familiare o di amici. Tutto cambia se si vuol condividere su internet o sui social media: in questo caso serve il consenso dei genitori degli altri minori che appaiono nelle immagini.   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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