In Venezuela, 121 degli oltre
mille detenuti politici sono donne. Lo riferisce l'Ong a difesa
dei diritti umani Provea divulgando un report a margine delle
celebrazioni dell'8 marzo.
"In Venezuela la crisi e l'emergenza umanitaria colpiscono
duramente le donne tra salari da fame, precarietà e paura. Nel
frattempo, 121 donne restano ingiustamente imprigionate per
motivi politici", ha affermato l'organizzazione su X. Tra
queste, spicca l'arresto dell'attivista Rocío San Miguel,
arrestata a febbraio dell'anno scorso accusata di un presunto
"complotto" contro il presidente Nicolás Maduro. "Rocío è
innocente e vittima di un giudizio senza un giusto processo,
impossibilitata a nominare avvocati di fiducia", ha aggiunto
Provea, ricordando che la donna ha una frattura alla spalla
destra da "più di sei mesi" e "non può sottoporsi a un
intervento chirurgico nel centro di detenzione in cui si trova".
In occasione della festa della donna decine di venezuelane
hanno marciato a Caracas per chiedere salari più alti, rifugi
per proteggere chi subisce violenza di genere e la
legalizzazione dell'aborto "sicuro e gratuito". Le donne,
appartenenti a vari movimenti femministi e sindacati, hanno
marciato dalla centrale Plaza Venezuela fino a Plaza Brión con
striscioni alludendo all'eliminazione della "violenza del
patriarcato".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA