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Piano per la crisi idrica in Puglia, servono 1,3 miliardi

Piano per la crisi idrica in Puglia, servono 1,3 miliardi

Non esclusa la riduzione dell'acqua potabile

BARI, 11 marzo 2025, 17:51

Redazione ANSA

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La disponibilità idrica della Puglia, aggiornata alla fine di febbraio, conferma "una situazione di grave emergenza per l'anno 2025". È un passaggio della delibera sul Piano di emergenza per il superamento della crisi idrica, approvato dalla giunta regionale e portata oggi all'attenzione del Consiglio regionale, riunito in seduta monotematica per discutere del tema. Dall'ottobre del 2024, Acquedotto pugliese, al fine di contenere i consumi e preservare le riserve idriche residue, ha avviato riduzioni di pressione delle erogazioni sul territorio. Riduzioni che continueranno e che contempleranno meccanismi di sostegno agli agricoltori che subiranno danni a causa della scarsità idrica nel 2025. Non è del tutto esclusa, però, una riduzione dell'acqua potabile.
    "In caso di peggioramento dell'attuale riserva idrica e in caso di totale assenza di pioggia - si legge nel Piano - i fabbisogni potabili potrebbero non essere completamente soddisfatti nel 2025". La disponibilità complessiva dei sei invasi (Pertusillo, Locone, Occhito, Monte Cotugno, Conza, San Giuliano) al 28 febbraio 2025 è pari a 327,74 milioni di metri cubi d'acqua, a fronte dei 432,09 milioni di metri cubi presenti al 30 giugno 2024. L'invaso che desta maggiore preoccupazione è quello di Occhito: se la situazione non muta ma dovesse peggiorare "il volume utile disponibile per il prelievo si azzererebbe entro il mese di luglio 2025".
    "In considerazione di una programmazione già in attuazione per oltre 630 milioni di euro e gli oltre 735 milioni di euro a valere sul Fondo per lo sviluppo e la coesione e sul Programma Regionale 2021-2027, per aumentare la resilienza del sistema di approvvigionamento e utilizzo idrico pugliese, anche nelle situazioni future di deficit, l'obiettivo è di ottenere ulteriori finanziamenti necessari al completamento del programma di infrastrutturazione strategica nel settore idrico, pari a circa 1,3 miliardi di euro. Un ulteriore obiettivo - si legge ancora - è quello di accelerare i procedimenti di realizzazione delle opere pubbliche, semplificando la normativa, assumendo personale qualificato, implementando gli strumenti digitali per la gestione delle pratiche e il monitoraggio dei progetti".
   
   

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