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Il messaggio di Meloni alle donne: 'Donne, il cuore pulsante della società. Molto ancora da fare per la parità'

Il messaggio di Meloni alle donne: 'Donne, il cuore pulsante della società. Molto ancora da fare per la parità'

La premier posta un messaggio sui social. Il Colle: 'battere violenza'.Calderone: 'devono poter scegliere'

08 marzo 2025, 18:51

Redazione ANSA

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Un post tratto dal profilo Facebook Giorgia Meloni - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un post tratto dal profilo Facebook Giorgia Meloni - RIPRODUZIONE RISERVATA

I dati incoraggianti sul lavoro e il riconoscimento di un ruolo divenuto più centrale nella società italiana, il tutto macchiato però dal persistere dell'orrore del sangue e delle violenze.

La giornata internazionale della donna - con i cortei di 'Non una di meno' che hanno riempito le strade di 60 città e lo sciopero dei sindacati autonomi dei trasporti che hanno però provocato pochi disagi - coincide anche quest'anno con una radiografia a tutto tondo del mondo declinato al femminile. E non è un caso che il Capo dello Stato Sergio Mattarella da un lato ha tenuto a sottolineare come dalle politiche per la parità di genere siano emersi "benefici per la collettività", dall'altro ha ammonito: "ogni femminicidio, ogni discriminazione, ogni maltrattamento, sono un'aggressione all'intera società. La piaga della violenza va fronteggiata".

I benefici si riscontrano anche per il mondo del lavoro, ha spiegato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha puntato il dito sul dato positivo dell'occupazione, non senza dimenticare che è venuto il momento in cui "le donne non devono più scegliere tra carriera e vita privata". E' un 8 marzo in cui riecheggia dunque la necessità di continuare a fare di più per le donne, ma è anche vero che molto è stato fatto: "i numeri parlano chiaro, l'occupazione femminile ha raggiunto il livello più alto di sempre, superando i 10 milioni di donne lavoratrici, un risultato importante, ma sappiamo che molto resta da fare per una parità piena in ogni ambito", ha scritto oggi sui social la premier Meloni.

 Non senza osservare che "la parità significa assicurare a tutte le donne le condizioni per realizzarsi pienamente, senza sacrificare né il lavoro né la vita familiare. Continueremo a lavorare per creare le opportunità che permettano a ogni donna di esprimere il proprio potenziale al massimo, senza limiti e senza barriere".

L'occupazione rosa "va sensibilmente meglio", ha avvisato la ministra del Lavoro Marina Calderone parlando a un evento della Cisl. Ma resta ancora tanto da fare per portare al lavoro quante più donne possibili, avverte, "e per dare loro la possibilità di lavorare e conciliare i tanti ruoli che svolgono nella società, che svolgiamo nella società". Calderone guarda avanti e osserva che "alle donne è consegnato il futuro della nostra umanità anche per il loro ruolo genitoriale, ma è consegnato anche il futuro del mondo del lavoro che non può che passare attraverso un equilibrio che le veda pienamente protagoniste e attive". Poi è la volta delle donne nella Difesa: "A voi esprimo il mio personale riconoscimento per il contributo alla sicurezza del nostro Paese", ha scritto in mattinata il ministro della Difesa Guido Crosetto. Con un invito ad essere "di ispirazione per le nuove generazioni che vorranno percorrere il vostro stesso cammino al servizio delle istituzioni, per fare sempre la differenza e per guidare il nostro operato per un futuro di rispetto, professionalità e collaborazione".

Per il titolare dell'Istruzione Giuseppe Valditara il rispetto e la valorizzazione delle donne "iniziano a scuola", da qui l'impegno "per un'istruzione che garantisca pari opportunità e valorizzi i talenti di ogni studentessa". Da Fabriano - dove ha partecipato a un incontro con la Comunità Papa Giovanni XXIII per l'aiuto alle donne vittime della prostituzione - il titolare della Farnesina Antonio Tajani ha ricordato l'impegno sin dal suo insediamento per "i temi dell'uguaglianza di genere, dell'emancipazione femminile e del contrasto a ogni forma di discriminazione e violenza contro le donne". Eugenia Roccella, ministra alle Pari opportunità, ha colto l'occasione dell'8 marzo per parlare dell'introduzione nell'ordinamento giuridico italiano del femminicidio come reato autonomo: "Gli omicidi di donne da parte degli uomini avvengono con una frequenza che non siamo riusciti a fermare". Ma questa volta "siamo andati al cuore del problema", perché "a uccidere le donne sono gli uomini perché c'è ancora un rapporto malato". Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha ricordato come oggi nella sanità le donne rappresentino "il 70% del personale e siano una risorsa che dobbiamo tutelare e valorizzare, a partire da una maggiore sicurezza".

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