(di Daniela Giammusso)
Nel 2024 ogni dieci minuti una donna
è stata uccisa dal proprio partner o da un familiare. Solo in
Italia, sono 114 i femminicidi compiuti durante lo scorso anno.
Sono i numeri da bollettino di guerra che UN Women Italy, il
comitato nazionale dell'ente delle Nazioni Unite dedicato
all'uguaglianza di genere e all'empowerment delle donne, ha
presentato in anteprima nel nuovo Forum ANSA alla vigilia della
Giornata internazionale della donna, in diretta streaming sul
canale Donna di Ansa.it.
Un rapporto - diviso nei quattro macro temi Infanzia e
istruzione, Violenza, Povertà, Lavoro e rappresentanza - che
denuncia anche come una donna ogni 8 tra i 15 e 50 anni nel
mondo dichiari di essere stata vittima di violenza sessuale e
psicologica da parte del partner. In Italia la percentuale tocca
il 18,8% per le violenze sessuali, mentre il 15% delle donne
dichiara di aver subito molestie sul lavoro.
Colpiscono anche i dati sulle bambine sottoposte alla crudele
pratica della mutilazione dei genitali: 230 milioni nel mondo,
ma anche in Italia le vittime sono ben 92.600, di cui 8.200 sono
minorenni.
Se nessun Paese al mondo offre pari opportunità alle donne,
nemmeno le economie più ricche (le donne, dicono i dati,
guadagnano 77 centesimi per ogni dollaro che va agli uomini, pur
con lavoro di pari valore) e se sono circa 120 milioni le
ragazze nel mondo cui è negato l'accesso a un'istruzione, anche
in Italia il tasso di occupazione femminile (53,5%) si dimostra
significativamente inferiore a quello maschile (72%). Un divario
che ci posiziona tra gli ultimi Europa.
Non solo. Il gap retributivo di genere, in alcuni settori,
supera il 20%. Una precarietà lavorativa che si riflette anche
nelle pensioni, con assegni mediamente inferiori del 44%. Nelle
posizioni ai vertici delle aziende, poi, solo il 21,1% dei
dirigenti e il 32,4% dei quadri sono donne. Anche nella politica
la rappresentanza femminile negli organi legislativi è bassa,
con appena il 26%. Ma le donne sono le più colpite anche dalla
povertà e dalle conseguenze della crisi climatica. Sono infatti
47,8 milioni in più, rispetto agli uomini, le donne che soffrono
di insicurezza alimentare moderata o grave nel mondo. Entro il
2050, dicono i dati, il cambiamento climatico potrebbe spingere
verso condizioni di povertà estrema fino ad altri 158 milioni di
donne e ragazze, 16 milioni in più rispetto agli uomini e ai
ragazzi.
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