Il via libera della Commissione
europea alle norme fiscali in favore del Terzo settore
"rappresenta un passaggio estremamente importante per il futuro
del no profit. La nostra categoria è pronta a fornire il suo
contributo per la piena e migliore applicazione delle nuove
norme, la cui approvazione abbiamo sempre sostenuto". È quanto
afferma il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti
Elbano de Nuccio.
"In questi anni - aggiunge il consigliere nazionale David Moro -
abbiamo seguito questo tema molto da vicino, nella convinzione
che un regime fiscale ad hoc rappresentasse un elemento
determinante per la crescita e il rafforzamento del terzo
settore. Nel ringraziare il ministero del Lavoro e delle
politiche sociali e, in particolare, il viceministro Maria
Teresa Bellucci per essersi confrontato con il nostro Consiglio
nazionale e per aver portato a casa questo significativo
risultato, mettiamo a disposizione le nostre competenze in
questo ambito, anche per dirimere eventuali criticità
interpretative e applicative che dovessero intervenire".
Come spiegato da Bellucci, "il nuovo regime fiscale 'ad hoc',
che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2026, prevede, tra le altre
cose, la defiscalizzazione degli utili destinati allo
svolgimento dell'attività statutaria, o all'incremento del
patrimonio. Inoltre, saranno introdotti specifici incentivi per
gli investitori, ampliando le opportunità di finanziamento per
gli enti del terzo settore. Tra le altre novità c'è anche
l'introduzione di nuovi strumenti di finanza sociale, come i
titoli di solidarietà, che garantiranno agli investitori il
medesimo trattamento fiscale riservato ai titoli di Stato, con
l'applicazione dell'aliquota del 12,5%", evidenziano, infine, i
professionisti.
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