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Esami del sangue in farmacia, i biologi 'pronti alle barricate'

Esami del sangue in farmacia, i biologi 'pronti alle barricate'

D'Anna, 'non escluso il ricorso all'autorità giudiziaria'

ROMA, 07 marzo 2025, 19:36

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

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"Siamo pronti a fare le barricate, anche attraverso il ricorso sistematico all'autorità giudiziaria di ogni ordine, rispetto a tanta lesione delle prerogative e delle speciali competenze delle professioni sanitarie abilitate a validare gli esami di laboratorio e sul che più conta a tutelare la salute dei pazienti". Così il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei biologi Vincenzo D'Anna interviene sull'intesa relativa all'accordo collettivo nazionale per le farmacie. "Siamo preoccupati ed al tempo stesso allibiti - afferma - per alcune dichiarazioni del segretario nazionale di Assofarm riguardo all'Intesa. In particolare, si afferma che i farmacisti potrebbero firmare referti di esami di prima istanza, suggerendo che le attrezzature in farmacia sarebbero simili a quelle dei laboratori di analisi. Tuttavia, non esiste alcuna norma che consenta ai farmacisti di firmare referti diagnostici, e la legge vieta esplicitamente loro di svolgere attività di prescrizione e diagnosi".
    D'Anna, specificando che "la differenza tra esami su sangue venoso e capillare è molto significativa, paragonabile a quella tra il sole e la luna", sottolinea poi che "è importante valutare i requisiti tecnologici, strutturali e organizzativi dei laboratori di analisi, così come i controlli di qualità a cui essi sono sottoposti, prima di trarre conclusioni sulla loro comparabilità". Il problema, aggiunge ancora il rappresentante dei Biologi italiani "non è tanto l'estensione dei servizi fruibili in farmacia, quanto lo sconfinamento degli ambiti professionali per i quali non si posseggono adeguate competenze.
    Non vi è dubbio che anche per gli esami di prima istanza sia necessaria l'assunzione di responsabilità dell'attività di refertazione, ma questa non può essere demandata al farmacista.
    Si deve, dunque, prevedere - conclude - che le farmacie che intendano svolgere esami diagnostici, ancorché di prima istanza, siano tenute ad instaurare rapporti con laboratori accreditati pubblici o privati, oppure con professionisti abilitati per legge".
   

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