Il 57% dei medici lombardi è
insoddisfatto della propria situazione lavorativa, il 53% ha
valutato di lasciare la professione, il 27% ha cambiato impiego
negli ultimi 5 anni e il 26% ha intenzione di farlo nei prossimi
dodici mesi: sono questi alcuni dei risultati dello studio
realizzato da Anaao Assomed Lombardia che ha somministrato un
questionario a un campione di 1369 fra medici e dirigenti
medici. I risultati dello studio, approvato dalla Commissione
per la valutazione della ricerca (Crip) del dipartimento di
Psicologia dell'Università degli studi Milano-Bicocca, mostrano
i problemi di una professione cambiata nel tempo, anche nella
percezione dei pazienti, fra sfiducia e carichi burocratici,
dove internet e whatApp, se da un lato semplificano la vita,
dall'altro rendono il lavoro più pesante.
"Nei vari ambiti legati al mondo del lavoro, emerge un disagio
diffuso che tocca molteplici aspetti - ha spiegato il segretario
regionale Anaao-Assomed Lombardia Stefano Magnone -. Sebbene
molte di queste problematiche siano legate a fattori
difficilmente modificabili, l'esperienza vissuta dai
professionisti coinvolti potrebbe trarre beneficio da azioni
preventive a livello primario e secondario". Interventi che, è
convinto "non solo potrebbero migliorare la qualità della vita
degli operatori sanitari, ma anche contribuire a un
miglioramento dei servizi clinico-assistenziali offerti ai
pazienti".
Secondo il 49% degli intervistati l'immagine del medico nel
tempo è cambiata in peggio con un aumento di chi mette in
discussione la competenza dei professionisti. Il 93% teme più
che in passato conseguenze legali per il proprio operato e l'85%
è d'accordo che vengono ordinati più accertamenti per paura
delle inadempienze.
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