Il tema della Blue Economy e dell'ecosistema marino, con particolare attenzione all'uso sostenibile delle risorse, l'innovazione tecnologica nelle infrastrutture marittime, e lo sviluppo della mobilità, sono stati gli argomenti al centro dell'evento organizzato dall'Ambasciata italiana a Tokyo, radunando esperti del settore, fondazioni, esponenti della politica e delle forze dell'ordine, e imprenditori. L'iniziativa si inserisce nell'ambito del "Partenariato Strategico" tra Italia e Giappone firmato nel gennaio 2023 a Roma, e direttamente collegata al "Piano d'azione bilaterale 2024-2027" (BAP), concordato la scorsa estate dai primi ministri dei rispettivi paesi a margine del Vertice G7 in Puglia.
Tra gli argomenti trattati nel Piano d'azione bilaterale, la cooperazione in ambito marittimo e della pesca, come illustrato in un messaggio video dal ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida, con l'obiettivo primario di rafforzare la collaborazione scientifica e tecnologica tra le due nazioni, attraverso la promozione di pratiche sostenibili e innovative: "Italia e Giappone attribuiscono alla Blue Economy un valore fondamentale per il sistema Paese, perché entrambi, per conformazione territoriale e connotazione geopolitica, hanno radici storico culturali che segnano un legame strettissimo con il mare".
Sulla stessa linea d'onda l'Ambasciatore d'Italia a Tokyo, Gianluigi Benedetti: "Tutto quello che rientra nella Blue economy è una priorità per l'Italia e per il Giappone, sia dal punto di vista economico, sia dal punto di vista della sostenibilità ambientale del pianeta. E quindi, chiaramente questa è un'area nella quale le collaborazioni di partenariato industriali, ma anche quelle scientifiche e tecnologiche, possono sicuramente portare a dei risultati importanti".
Il dibattito è stato occasione di condivisione tra attori internazionali tra i quali la Sasakawa e la Nippon Foundation, che lavorano a stretto contatto con il governo di Tokyo, con la società civile e l'industria nipponica, e al tempo stesso fungono da interfaccia tra il Paese e il mondo esterno. "Il Giappone sa di avere grandi risorse, grandi capacità, grandi asset", ha spiegato all'ANSA Fabrizio Bozzato, Direttore Ocean Policy Research Institute alla Sasakawa Peace Foundation. "Da solo può porsi obiettivi di grande rilievo, ma, sapendo scegliere i partner - e l'Italia è un partner di elezione sotto molti aspetti - il Giappone sa di poter raggiungere quegli obiettivi in minor tempo e con maggiori risultati. E la stessa cosa vale per l'Italia. Quindi siamo di fronte a una partnership che in realtà è una sinergia che non può che migliorare i risultati e le capacità nazionali di entrambi i partners". Un concetto condiviso dallo stesso presidente dalla Sasakawa, Atsushi Sunami, in collegamento video al forum: "L'importanza di queste discussioni non può essere sopravvalutata, perché aprono la strada a un futuro di prosperità condivisa e sviluppo sostenibile. La collaborazione tra Italia e Giappone in questo ambito è di fondamentale importanza per i loro profondi legami storici e un consistente patrimonio marittimo. Lavorando insieme, possiamo sfruttare i nostri punti di forza complementari per sbloccare il pieno potenziale della Blue Economy".
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