L'Istituto Italiano di Cultura di
Madrid, con il patrocinio dell'Ambasciata d'Italia in Spagna, in
collaborazione con la Galleria Civica d'Arte Moderna e
Contemporanea di Torino e la Fondazione Torino Musei, ha
inaugurato venerdì sera la mostra 'Dietro l'Opera. Giulio
Paolini e Luca Bertolo'.
Curata da Elena Volpato, l'esposizione mette in dialogo 17
opere pittoriche e concettuali, fotografie e installazioni di
due artisti di generazioni diverse: Giulio Paolini (Genova,
1940), uno dei principali protagonisti delle avanguardie del XX
secolo, e Luca Bertolo (Milano, 1968), fra i pittori
contemporanei più influenti.
La mostra, aperta fino al 10 maggio, in concomitanza del
Salone Arco 2025 di arte contemporanea di Madrid, è "una
partitura di due voci in contrappunto" dei due artisti. che
"seppure da generazioni diverse hanno sempre lavorato portando
l'arte a interrogarsi su se stessa", ha evidenziato la curatrice
Elena Volpato. "Paolini dagli anni Sessanta ha analizzato la
natura enigmatica dell'arte, a partire da una tela bianca e il
suo retro. Mentre Bertolo, negli anni Novanta, raccogliendo
idealmente quel testimone ha reindirizzato la pittura verso un
rinnovato senso dell'immagine", ha spiegato all'ANSA.
La consigliera culturale dell'ambasciata d'Italia, Teodora
Danisi, nel portare i saluti dell'ambasciatore Giuseppe Buccino
Grimaldi, assente per motivi istituzionali, ha evidenziato come
la mostra "offre l'opportunità di avvicinarsi alle diverse voci
di due grandi artisti italiani, ognuna con il proprio timbro. Ma
che tuttavia condividono la stessa indagine sugli elementi
costitutivi di un quadro, sullo spazio della rappresentazione e
sul rapporto tra opera e spettatore".
Nel dare il benvenuto alla folta platea di partecipanti
all'evento, Susi Baldasseroni, la direttrice pro tempore
dell'Istituto Italiano di Cultura, ha elogiato "l'eccezionale
lavoro di curatela". "La scelta delle opere valorizza in maniera
molto efficace il dialogo fra i due artisti e anche quello con
gli spazi dell'istituto attorno a temi che scandiscono tre
periodi dell'esposizione: il significato della tela, lo statuto
ambiguo della bandiera come immagine e la rappresentazione
dell'assenza", ha osservato.
Luca Bertolo, intervenuto all'inaugurazione, ha chiarito
che "dietro l'opera è un tentativo di ricordare a tutti noi che
le opere d'arte non sono fatte per svelare ma per ri-velare, nel
senso di ritornare una volta dopo l'altra dentro e dietro
l'opera", interrogandosi sul significato. Un ideale filo
conduttore con Madrid è racchiuso in due delle sue opere
presenti nella mostra, in cui sono rappresentati due teli, che
appartengono al suo ciclo di 'Veroniche', partito anni fa dalla
riflessione "totalmente concettuale" su un quadro di una
Veronica di Zurbaràn, pittore del Secolo d'Oro spagnolo. Nel suo
interrogarsi sugli enigmi dell'arte, che rimanda allo
spettatore, Bertolo ha trovato ispirazione anche ne 'Las
Meninas' di Velazquez, che ha definito "l'apoteosi della
riflessione pittorica occidentale".
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