Il 'Cannone' che fu di Niccolò
Paganini, violino storico del maestro di tutti i virtuosi che
torna in riva al Tamigi dopo 20 anni; e la London Symphony
Orchestra diretta da sir Antonio Pappano in jeans, omaggio alle
origini genovesi di questo tessuto iconico: sono i due simboli
scelti per suggellare oggi, in un concerto straordinario sotto
le volte quattrocentesche della Guildhall, sede cerimoniale del
Municipio della City, i legami fra Genova e Londra. E
soprattutto per fare dal cornice alla presentazione della
prossima edizione del Premio Paganini, riconoscimento
internazionale riservato a violinisti fra i 15 e i 30 anni di
età, prodigi in fieri dell'archetto.
Un premio che quest'anno celebra il 70/o anniversario dalla
sua prima edizione, datata 1954; e che si affaccia al 2025
all'insegna di una sempre più marcata internazionalizzazione,
proponendosi in grande stile a Londra dopo gli eventi dei mesi
scorsi al Louvre di Parigi o al Prado di Madrid.
Il concerto alla Guildhall ha offerto al pubblico della
capitale britannica l'opportunità più unica che rara di
ascoltare - accanto all'illustre orchestra diretta da Pappano -
le note del 'Cannone' realizzato da Giuseppe Guarnieri a Cremona
nel 1743 resuscitate fra le mani del 23enne Simon Zhu: tedesco
di acendenze familiari asiatiche, stella emergente del
violinismo internazionale e vincitore del 'Paganini' nel 2023.
Un appuntamento con la storia frutto della collaborazione fra
la macchina organizzativa del premio, il Comune di Genova, il
Municipio della City londinese (sotto la guida del Lord Mayor in
carica, Michael Mainelli, fiero delle sue radici liguri), la
London Symphony Orchestra, l'Ambasciata d'Italia nel Regno Unito
e i ministeri degli Esteri e della Cultura italiani: come è
stato ricordato nella serata di presentazione ospitata
dall'ambasciatore Inigo Lambertini nella sede diplomatica di
Grosvenor Square. Serata in cui il presidente e il giovane
direttore artistico del Premio Paganini, Giovanni Panebianco e
Nicola Bruzzo, introdotti dal vicesindaco di Genova, Pietro
Piciocchi, hanno illustrato in anteprima il programma e il bando
di un'edizione 2025 ispirata ad un tempo al rispetto della
tradizione e a prospettive d'innovazione, sulla strada di un
rilancio consolidatosi in questi ultimi anni. Non senza rendere
pubblica la composizione d'una giuria cosmopolita di assoluto
prestigio, composta da musicisti di fama di diversi continenti,
donne e uomini, e presieduta da un maestro riconosciuto del
violino come Uto Ughi, presente in videocollegamento.
A margine non è mancato l'annuncio della nomina di alcuni
'Paganini Ambassadors', figure pubbliche incaricate di
contribuire alla conoscenza del compositore e violinista
genovese nel mondo. Incluso lo stesso ambasciatore Lambertini,
che nel suo saluto non ha mancato di richiamare i tanti fili che
intrecciano - all'ombra della bandiera con la croce di San
Giorgio - le vicende storiche di Londra con quelle di Genova:
"la città di Cristoforo Colombo checché se ne dica", come ha
tenuto a precisare con un sorriso, ironizzando sull'eco
mediatica concessa all'ennesimo tentativo spagnolo di ricerca
per accreditare alla Penisola Iberica - nello scetticismo
globale di molti esperti - le origini del navigatore che "scoprì
l'America".
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