L'Organizzazione per la cooperazione islamica ha adottato il piano egiziano approvato dalla Lega araba per il futuro di Gaza come controproposta al piano di Donald Trump di prendere il controllo della Striscia e trasferire i palestinesi, hanno detto due ministri all'Afp.
"La riunione ministeriale di emergenza dell'Organizzazione per la cooperazione islamica ha adottato il piano egiziano, che ora è diventato un piano arabo-islamico", ha affermato il ministro degli Esteri egiziano Badr Abdelatty. La sua controparte sudanese ha confermato l'adozione della proposta da parte dell'organizzazione, che conta 57 Paesi membri.
Italia con Francia,Germania,Gb,'bene piano arabo per Gaza'
"Noi, Ministri degli Esteri di Francia, Germania, Italia e Regno Unito, accogliamo con favore l'iniziativa araba di un piano di ripresa e ricostruzione per Gaza. Il piano indica un percorso realistico per la ricostruzione di Gaza e promette - se attuato - un miglioramento rapido e sostenibile delle catastrofiche condizioni di vita dei palestinesi che vivono a Gaza". Lo si legge in una dichiarazione congiunta dei quattro paesi, sottoscritta per l'Italia del ministro degli Esteri Antonio Tajani. "Gli sforzi di ripresa e ricostruzione devono basarsi su un solido quadro politico e di sicurezza accettabile sia per gli israeliani che per i palestinesi, che garantisca pace e sicurezza a lungo termine.
Ribadiamo con chiarezza che Hamas non deve più governare Gaza né essere una minaccia per Israele. Sosteniamo esplicitamente il ruolo centrale dell'Autorità Palestinese e l'attuazione del suo programma di riforme", continua il testo della dichiarazione congiunta dei ministri degli Esteri di Italia, Francia, Germania e Regno Unito.
"Lodiamo - si legge ancora - i seri sforzi di tutte le parti coinvolte e apprezziamo l'importante segnale che gli Stati arabi hanno inviato sviluppando congiuntamente questo piano di ripresa e ricostruzione. Ci impegniamo a lavorare a sostegno dell'iniziativa araba, dei palestinesi e di Israele per affrontare insieme tali questioni, incluse la sicurezza e la governance". La dichirazione conclude: "Esortiamo tutte le parti a lavorare partendo dai punti di merito del piano come punto di partenza".
Sondaggio, 'meno della metà degli americani è pro-Israele'
Meno della metà dei cittadini statunitensi, solo il 46%, esprime simpatia per Israele, a fronte di una crescita fino al 33% della quota di coloro che simpatizzano per i palestinesi, ribaltando un tradizionale trend di opinione nella società americana: lo rileva un sondaggio della Gallup, che oggi trova rilevanza sul Times of Israel.
"Sebbene gli americani siano più propensi a dire che le loro simpatie, data la situazione in Medio Oriente, siano più per gli israeliani piuttosto che per i palestinesi - si legge sul sito della stesa Gallup -, il 46% che esprime sostegno per Israele è il più basso in 25 anni di monitoraggio annuale da parte di Gallup nel suo sondaggio World Affairs". L'anno scorso la simpatia a favore di Israele era stata del 51%, prima degli ultimi sviluppi e dei rivolgimenti trumpiani, ma con la guerra in pieno svolgimento: una percentuale già bassa, che non si toccava dal 2001.
"Allo stesso tempo - scrive l'istituto demografico americano -, il 33% degli adulti statunitensi che ora affermano di simpatizzare per i palestinesi è aumentato di 6 punti percentuali rispetto all'anno scorso.
L'ultimo sondaggio Gallup è stato condotto fra il 3 e il 16 febbraio: periodo durante il quale è rimasta in vigore la tregua e c'è stato lo scambio di ostaggi e prigionieri tra Israele e Hamas, iniziato a metà gennaio.
Il sondaggio di febbraio rileva inoltre che solo il 40% degli adulti statunitensi approva la gestione della situazione tra israeliani e palestinesi da parte di Trump, che è inferiore all'indice di gradimento personale del presidente, che è pari al 45%.
Quanto agli schieramenti politici, Gallup rileva che i repubblicani simpatizzano ampiamente con gli israeliani (75%) rispetto ai palestinesi (10%), mentre i democratici simpatizzano con i palestinesi rispetto agli israeliani con un rapporto di quasi 3 a 1 (59% contro il 21%). Le simpatie degli indipendenti sono simili alle medie nazionali.
Nel febbraio 2023, ricorda ancore l'istituto sul suo sito, le simpatie dei democratici per gli israeliani erano scese già al 38%, mentre quelle per i palestinesi era balzata di 11 punti al 49%, segnando per la prima volta un sorpasso delle simpatie palestinesi fra chi dichiarava di votare Dem. Un anno dopo, quando c'era già stato il sanguinoso l'attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre in territorio israeliano, la simpatia dei democratici per il popolo palestinese era calata di 6 punti.
Trascorso un altro anno ancora, con la persistenza della crisi umanitaria a Gaza, la simpatia dei democratici per i palestinesi è aumentata del 16%, diventando maggioranza per la prima volta.
Tuttora, rivela infine il sondaggio, c'è un nocciolo duro del 55% di americani che appoggia la soluzione dei 'due popoli, due Stati' contro un 31% che la disapprova: un dato che ha avuto solo piccole oscillazioni dal 2020. (
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