In un panorama globale in cui la
sostenibilità diventa prioritaria per la competitività
economica, il Brasile si sta affermando come attore chiave nella
transizione ecologica. "Il Paese ha adottato strumenti
innovativi per ridurre le emissioni, tra cui il Sistema di
scambio delle emissioni di gas serra. E in questo quadro anche
il mercato del biogas emerge come un settore dal grande
potenziale con vari player italiani già impegnati". E' l'analisi
del presidente della Camera di Commercio italiana di San Paolo,
Graziano Messana, che ricorda la presenza di Asja Ambiente, con
6 impianti, il gruppo AB, il gruppo Termomeccanica con Adicomp,
il gruppo Cavanna con Gaslive, e l'acquisizione degli ultimi
giorni della 3DI, rilevata dal gruppo Pietro Fiorentini che farà
produzione locale col trasferimento di know-how italiano.
"Il sistema brasiliano funziona in modo simile a una borsa
valori, offrendo un mercato dove le aziende possono compensare
le loro emissioni acquistando crediti di carbonio, ma anche
investendo in progetti di sostenibilità".
Inoltre, se da un lato il Brasile ha già una delle matrici
energetiche più verdi dal pianeta, con oltre l'83% di energia
prodotta da fonti rinnovabili tradizionali, la corsa al green è
inarrestabile. "Il settore della produzione di biogas emerge con
un grande potenziale di trasformazione e tecnologie avanzate
consentono di convertire rifiuti organici e biomassa in energia
pulita, aggiungendo un'ulteriore alternativa ecologica e
sostenibile, con un mercato stimato in circa 6 miliardi di
dollari secondo McKinsey, con proiezioni di arrivare a 60
miliardi nel 2040".
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