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La Guyana si appella alla Corte di Giustizia sull'Essequibo

La Guyana si appella alla Corte di Giustizia sull'Essequibo

Per evitare che Maduro elegga un governatore nella zona contesa

GEORGETOWN, 07 marzo 2025, 00:04

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il governo della Guyana si è appellato alla Corte Internazionale di Giustizia, la Cig, per impedire che, il prossimo 25 maggio, il governo venezuelano di Nicolás Maduro svolga le elezioni per eleggere un governatore nella regione contesa dell'Esequibo.
    In un comunicato, Georgetown informa di avere chiesto oggi alla Cig di "agire immediatamente e ordinare al Venezuela di astenersi da qualsiasi azione che rafforzi la sua rivendicazione sull'Esequibo o che possa alterare lo stato attuale della regione".
    Nel comunicato, la Guyana informa che le elezioni indette da Caracas violano l'ordine dato dalla stessa Corte di Giustizia Internazionale il 1 dicembre del 2023 quando il principale organo giudiziario delle Nazioni Unite ordinò a Caracas di "evitare qualsiasi azione che possa modificare la situazione attuale del territorio in disputa", poiché rappresenterebbe una "modifica ingiustificata e diretta dello statu quo".
    Due giorni dopo, il 3 dicembre del 2023, Caracas proclamò tramite un referendum indetto da Maduro, il territorio conteso ribattezzato 'Guayana Esequiba' come il 24esimo stato del Venezuela.
    "Il nostro obiettivo è tutelare i nostri diritti e impedire che le azioni del Venezuela scappino di mano fino a compromettere la sovranità della Guyana", afferma Georgetown, aggiungendo che "la richiesta alla Corte Internazionale di Giustizia è un appello urgente per evitare che il Venezuela intraprenda azioni che possano influenzare il controllo della Guyana sull'Esequibo".
    L'Esequibo è amministrato dalla Guyana ma rivendicato dal Venezuela. Il conflitto territoriale risale al Lodo Arbitrale di Parigi del 1899, che conferì la sovranità dell'area all'allora colonia britannica della Guyana.
    Nel 1962, il Venezuela dichiarò nullo il Lodo Arbitrale e, nel 1966, firmò con il Regno Unito l'Accordo di Ginevra, un patto che stabiliva la creazione di una commissione per risolvere la disputa. La questione è ora al vaglio della Corte internazionale di giustizia, .
   

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