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La Corte suprema mantiene il blocco a Rumble in Brasile

La Corte suprema mantiene il blocco a Rumble in Brasile

Con la decisione continua lo stop iniziato il 21 febbraio

BRASILIA, 07 marzo 2025, 23:17

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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La prima sezione della Corte suprema brasiliana, l'Stf, ha formato la maggioranza per approvare la decisione del giudice Alexandre de Moraes del 21 febbraio scorso, di sospendere la piattaforma di video Rumble nel paese sudamericano. Lo riporta il canale televisivo GloboNews.
    I ministri Cristiano Zanin e Flávio Dino hanno accompagnato lo stop di Moraes e, con la maggioranza ottenuta oggi, Rumble rimarrà inaccessibile in Brasile se non rispetterà gli ordini della Corte suprema.
    Lo scorso 21 febbraio, Moraes aveva determinato "la sospensione immediata, completa e integrale del funzionamento della 'Rumble INC.' sul territorio nazionale, fino a quando tutte le ordinanze giudiziarie emesse nei presenti atti - inclusi i pagamenti delle multe - non siano rispettate e venga indicata, in giudizio, la persona fisica o giuridica rappresentante", recita l'ordinanza da lui firmata.
    Rumble e la Trump Media and Technology Group Corp hanno intentato una causa contro Moraes negli Usa, sostenendo che le decisioni del giudice di escludere gli account del blogger bolsonarista Allan dos Santos violano la sovranità statunitense, paese in cui sono ospitate le due piattaforme digitali e dove vive Santos, latitante della giustizia verde-oro per diffondere fake news e attaccare la democrazia.
    La giudice distrettuale di Tampa, in Florida, Mary Stenson Scriven, ha deciso che Rumble non dovrebbe rispettare ordini di nessun giudice straniero come rimuovere i profili del blogger bolsonarista, aggiungendo che Moraes non ha seguito i trattati internazionali abituali per intimare Rumble, riporta il sito O Antagonista.
   

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