"Ringrazio le
dimostrazioni d'affetto e di stima ma la buona politica richiede
rinnovamento". Con queste parole l'ex presidente del Cile,
Michelle Bachelet, ha declinato oggi l'invito e le pressioni di
un ampio settore del progressismo locale e anche latinoamericano
a candidarsi ad un terzo mandato in vista delle presidenziali di
novembre.
"Adesso devono essere altri ad assumere questa sfida e nel
nostro campo ci sono persone molto coraggiose e preparate che
sapranno difendere le richieste e le aspirazioni del popolo", ha
aggiunto.
L'ex Alto commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite
ha definito quelli attuali come "tempi difficili" dove "la
polarizzazione e il populismo minacciano la democrazia", e ha
espresso la necessità da parte del progressismo di "rimanere
unito" e di "fare sforzi a favore dei principi democratici e dei
diritti umani".
Bachelet ha quindi concluso affermando che continuerà a
"lavorare per il Paese e a sostenere con entusiasmo a chi
risulterà eletto per rappresentare il nostro settore nelle
elezioni di novembre".
La decisione dell'ex presidente scuote tutta l'area
progressista che puntava su una figura forte e rappresentativa
di fronte all'ascesa recente di movimenti ultraliberisti e di
estrema destra.
L'annuncio è arrivato a poche ore dalle dimissioni dl governo
di Gabriel Boric della ministra dell'Interno Carolina Tohá che
si presenterà invece alle primarie del centrosinistra per conto
della Democrazia Cristiana ma che al momento figura nei sondaggi
con un livello di approvazione sotto il 5%.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA