Accelerare gli sforzi per
consolidare l'alleanza tra Giappone e Stati Uniti, con
l'obiettivo di prevenire "l'espansionismo della Cina nella
regione dell'Asia-Pacifico", e un migliore coordinamento delle
gerarchie di comando tra i due Paesi alleati. L'intesa discussa
durante la visita del segretario alla Difesa Usa, Pete Hegseth,
e il suo omologo nipponico Gen Nakatani, sottolinea la priorità
di Washington di voler contenere a tutti gli effetti la presenza
cinese, con il supporto di Tokyo, al quale, con ogni
probabilità, verranno chiesti maggiori sforzi per contribuire
alla propria difesa, tramite una maggiore capacità di deterrenza
e l'esigenza di ulteriori investimenti in apparati militari made
in Usa.
Hegseth, del resto, nel corso della conferenza stampa, non ha
usato mezzi termini riferendosi a Pechino, giudicando l'alleanza
tra Washington e Tokyo indispensabile "in un contesto di
costanti intimidazioni da parte dei comunisti cinesi", e
ribadendo l'impegno di Washington ad "una presenza robusta con
una deterrenza credibile nell'Indo-Pacifico, incluso lo Stretto
di Taiwan". Pur rilevando che "tutti devono fare di più" in
termini di investimenti, Hegseth ha detto di non aver parlato di
"cifre specifiche" sulla spesa giapponese per la difesa con
Nakatani. "Siamo fiduciosi che il Giappone deciderà in maniera
corretta" quali capacità siano necessarie. Dopo aver lungo
mantenuto la spesa per la difesa a circa l'1% del Pil, Tokyo ha
deciso nel 2022 di aumentarle al 2% entro l'anno fiscale 2027;
un cambiamento significativo nella politica di sicurezza post
dopoguerra, considerata la Costituzione pacifista del Paese.
Hegseth ha anche dichiarato che il dipartimento della Difesa
Usa ha avviato la "fase uno" dell'aggiornamento delle Forze
statunitensi nel Paese del Sol Levante a un quartier generale
congiunto, per meglio coordinare le operazioni con il Comando
delle operazioni del Giappone (JJOC), responsabile del controllo
centralizzato dei servizi terrestri, marittimi e aerei. L'USFJ
sarà riorganizzato in un "quartier generale preparato a
contingenze di guerra", con un aumento del personale e delle
autorità necessarie per svolgere le nuove missioni, ha precisato
Hegseth. Nakatani ha inoltre sottolineato di aver discusso con
il suo referente la possibilità di produrre congiuntamente i
missili Standard-6, progettati per intercettare le armi
ipersoniche. Ad oggi, nell'ambito dell'attuale strategia di
difesa, il Giappone mira a raddoppiare la spesa militare
annuale, portandola a circa 10.000 miliardi di yen (61,6
miliardi di euro), diventando così il terzo paese al mondo per
contributi ai costi della difesa dopo Stati Uniti e Cina.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA