Un convoglio di quattro
veicoli dell'organizzazione umanitaria Medici Senza Frontiere
(Msf) è stato attaccato oggi a colpi d'arma da fuoco nella
capitale di Haiti, Port-au-Prince, mentre stava evacuando il suo
personale dal centro di emergenza di Turgeau nel contesto di una
nuova escalation della violenza delle gang.
In un comunicato l'ong condanna fermamente l'aggressione,
definendola "premeditata", e precisando che "il personale ha
riportato lievi ferite". "L'evacuazione dal centro è stata presa
come misura precauzionale dopo che violenti scontri tra gang e
forze dell'ordine si sono scatenati nei pressi della struttura
costringendo a sospendere le nostre attività" prosegue la nota.
Il capo missione di Msf ad Haiti, Benoit Vasseur, ha
affermato che "questo attacco serve come un duro promemoria del
fatto che nessuno è al sicuro in mezzo alla violenza in corso".
"Nonostante le nostre precauzioni, siamo stati presi di mira e
questo è inaccettabile. Chiediamo urgentemente a tutte le parti
di rispettare il personale medico, le strutture e i pazienti in
ogni momento", ha aggiunto.
Secondo quanto riferisce Msf, la situazione nell'area di
Turgeau, dove l'ong gestisce un centro di emergenza, è
peggiorata drasticamente negli ultimi giorni. "Solo il 12 marzo,
il nostro centro di emergenza ha curato 27 vittime di violenza,
tra cui donne e bambini, provenienti dalla zona circostante.
Nella notte tra il 14 e il 15 marzo, la violenza è ulteriormente
aumentata. Gruppi armati si sono spostati a pochi metri
dall'ospedale, minacciando di trasformarlo in una linea del
fronte", denuncia la nota.
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