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Aleotti (Confindustria), bene realismo dei Liberal democratici

Aleotti (Confindustria), bene realismo dei Liberal democratici

ROMA, 08 marzo 2025, 16:02

Redazione ANSA

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"Sicuramente c'è un elemento di realismo in molte di queste proposte, in particolare sul tema della competitività, che Confindustria porta avanti con grande forza soprattutto rispetto alle normative europee. Abbiamo sentito parlare di alleggerimento della burocrazia e abbiamo sentito parlare anche di direttive Ue, che purtroppo le aziende sono costrette ad applicare e che ci stanno mettendo completamente fuori dalla competitività internazionale. Quindi ben venga una visione, che affianchi la richiesta di Confindustria, di andare verso un'Europa che sappia porsi in maniera più competitiva con le sue imprese". Lo ha detto intervenendo alla convention del nuovo Partito Liberal Democratico, la vicepresidente di Confindustria per il Centro Lucia Aleotti.
    "Così come è stato molto interessante - ha proseguito - sentire parlare con tanta positività del nucleare. Il nucleare è un elemento assolutamente imprescindibile per il futuro. E' ciò che potrà consentire al nostro continente di andare verso una decarbonizzazione ma allo stesso tempo fornire energia in via continuativa, cosa che con le sole rinnovabili non sarà mai possibile. Questo in un'ottica di maggiore indipendenza dalle fonti tradizionali, anche dal gas, che comunque portano l'Europa ad essere dipendente da terzi. Il nucleare è un elemento che l'industria caldeggia fortemente perché è un fattore di competitività anche sotto gli aspetti dei costi e non esclusivamente dal punto di vista della decarbonizzazione".
    "Per quanto riguarda gli investimenti diretti esteri - ha poi detto Aleotti - voglio sottolineare che fino al 2018 arrivavano in Europa 365 miliardi di dollari l'anno da investitori terzi. Questi sono adesso diventati 103, abbiamo perso 260 miliardi di dollari che si sono spostati verso Usa e Cina. Gli stessi materiali per la transizione energetica, quindi dal solare all'eolico, provengono dalla Cina dove sono in gran parte prodotti attraverso centrali a carbone. La Cina ha aumentato le proprie emissioni di 5 volte dagli anni 90 ad oggi. Quindi stiamo deindustrializzando il nostro continente, stiamo togliendo il futuro ai giovani, a fronte di cosa? Quando colossi come Stati Uniti e Cina aumentano a dismisura le loro emissioni. A fronte di niente. Quindi è importante mantenere un approccio realistico".
   

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