"Sicuramente c'è un elemento di
realismo in molte di queste proposte, in particolare sul tema
della competitività, che Confindustria porta avanti con grande
forza soprattutto rispetto alle normative europee. Abbiamo
sentito parlare di alleggerimento della burocrazia e abbiamo
sentito parlare anche di direttive Ue, che purtroppo le aziende
sono costrette ad applicare e che ci stanno mettendo
completamente fuori dalla competitività internazionale. Quindi
ben venga una visione, che affianchi la richiesta di
Confindustria, di andare verso un'Europa che sappia porsi in
maniera più competitiva con le sue imprese". Lo ha detto
intervenendo alla convention del nuovo Partito Liberal
Democratico, la vicepresidente di Confindustria per il Centro
Lucia Aleotti.
"Così come è stato molto interessante - ha proseguito -
sentire parlare con tanta positività del nucleare. Il nucleare è
un elemento assolutamente imprescindibile per il futuro. E' ciò
che potrà consentire al nostro continente di andare verso una
decarbonizzazione ma allo stesso tempo fornire energia in via
continuativa, cosa che con le sole rinnovabili non sarà mai
possibile. Questo in un'ottica di maggiore indipendenza dalle
fonti tradizionali, anche dal gas, che comunque portano l'Europa
ad essere dipendente da terzi. Il nucleare è un elemento che
l'industria caldeggia fortemente perché è un fattore di
competitività anche sotto gli aspetti dei costi e non
esclusivamente dal punto di vista della decarbonizzazione".
"Per quanto riguarda gli investimenti diretti esteri - ha
poi detto Aleotti - voglio sottolineare che fino al 2018
arrivavano in Europa 365 miliardi di dollari l'anno da
investitori terzi. Questi sono adesso diventati 103, abbiamo
perso 260 miliardi di dollari che si sono spostati verso Usa e
Cina. Gli stessi materiali per la transizione energetica,
quindi dal solare all'eolico, provengono dalla Cina dove sono
in gran parte prodotti attraverso centrali a carbone. La Cina ha
aumentato le proprie emissioni di 5 volte dagli anni 90 ad
oggi. Quindi stiamo deindustrializzando il nostro continente,
stiamo togliendo il futuro ai giovani, a fronte di cosa? Quando
colossi come Stati Uniti e Cina aumentano a dismisura le loro
emissioni. A fronte di niente. Quindi è importante mantenere un
approccio realistico".
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