Le imprese femminili nelle
province di Alessandria e Asti - al 31 dicembre 2024 - sono
14.140 su 61.709 totali. Pari al 22,9 per cento (dato superiore
al 22,4 regionale e al 22,2 nazionale). Come spiegato in una
nota dalla Camera di Commercio Al-At, Alessandria è prima in
Piemonte (23,2), Asti è quarta (22,5). In quattro anni l'area
registra un calo del 6,3% (-952 imprese).
I settori dove si concentrano le attività in rosa sono
agricoltura, commercio, alloggio e ristorazione, manifattura,
attività immobiliari, costruzioni. Le realtà femminili straniere
sono 1.216 (13,1% del totale), in particolare provenienti da
Romania, Cina, Algeria, Marocco. Rispetto al 2021 crescono del
12,2%.
"Il calo del numero delle imprese è un fenomeno che dura da
tempo - commenta Gian Paolo Coscia, presidente Cciaa -. Le cause
sono in diversi fattori, non ultimo la difficoltà del fare
impresa. La Camera di commercio, per sua natura, ha sempre
guardato con grande attenzione a chi fa impresa, ma oggi
l'attenzione è aumentata, perché riuscire a stare sul mercato è
davvero un'impresa". "In un settore a lungo considerato
prerogativa dell'uomo la presenza femminile fa parte della nuova
sfida sociale per le tante donne che amano abbattere barriere e
pregiudizi e guardano al futuro armate di un grande e importante
bagaglio culturale ed esperienziale - sottolinea Silvia
Beccaria, responsabile Donne Coldiretti Alessandria -. Donne che
vedono nell'agricoltura il nuovo volano per la propria
realizzazione professionale". "Rappresentano - aggiunge il
direttore Roberto Bianco - un tassello importante della nostra
organizzazione e dell'economia territoriale. Vanno supportate
anche attraverso strumenti e misure ad hoc, che possano
sostenere sempre più il loro sviluppo".
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