Le imprese femminili attive nel
commercio e nel turismo sono
"decisive" per l'economia del territorio emiliano-romagnolo ma
ci sono "ancora molti nodi da sciogliere per arrivare alla
parità di genere". E' quanto evidenzia, alla vigilia dell'8
marzo, la Confesercenti Emilia-Romagna, regione in cui, nel
2024, sono risultate attive 29.240 aziende femminili con picchi
di presenze nel commercio al dettaglio con 14.472 imprese e nel
settore degli alloggi e della ristorazione con 9.272 imprese.
"Sempre più donne decidono di avviare attività commerciali,
portando innovazione, creatività e un approccio sostenibile al
business - spiega in una nota Francesca Chittolini di Impresa
Donna Confesercenti Emilia-Romagna - secondo studi e analisi che
svolgiamo regolarmente, le imprese guidate da donne sono spesso
più resilienti e orientate alla sostenibilità. Tuttavia -
aggiunge - nonostante gli importanti progressi, le imprenditrici
si trovano ancora ad affrontare ostacoli importanti sulla strada
della parità di genere, come l'accesso al credito, la
conciliazione tra vita professionale e personale e la necessità
di maggiore rappresentanza nei ruoli decisionali. Per favorire
una crescita equilibrata - conclude Chittolini - è fondamentale
investire in politiche di sostegno, formazione e networking che
permettano alle donne di esprimere pienamente il loro potenziale
imprenditoriale".
Per sostenere lo sviluppo dell'imprenditoria femminile
Confesercenti Emilia-Romagna ha avviato, tra le altre cose, il
progetto di formazione 'Il lavoro che cambia. Competenze
imprenditoriali per l'occupazione femminile', a cura del proprio
centro di formazione professionale ed è partner del progetto
'Pro-Genere' che promuove la cultura della parità di genere e
sostiene.
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