"Posizionamento radicale per una
finanza che non investe in armi e in fonti fossili e contro le
disuguaglianze". E' quanto afferma Anna Fasano, presidente di
Banca Etica, nel commentare il piano strategico triennale varato
dal gruppo.
"Mentre l'Europa cerca una via per reagire alla violenza
delle guerre in corso e agli annunci shock che arrivano dagli
Usa tra dazi e disimpegno dal contrasto al cambiamento climatico
e dalle politiche di inclusione, il gruppo Banca Etica ribadisce
il suo posizionamento radicale per una finanza che rifiuta di
investire in armi e in fonti fossili e che persegue la lotta
alle disuguaglianze".
"Lo facciamo - rileva - forti dei risultati dei primi 25 anni
di attività e determinati a rafforzare il nostro ruolo di
finanza trasformativa attraverso le alleanze nazionali ed
internazionali e la nostra funzione di supporto e stimolo ai
soggetti che operano per il bene comune, organizzazioni del
terzo settore e dell'economia sociale. Continueremo a promuovere
il ruolo della finanza cooperativa e popolare attraverso tutte
le realtà del gruppo quale modello in grado di assicurare una
governance trasparente e collettiva", conclude.
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