Francesco Casoli, che nella sua sala riunioni nelle Marche dove produce cappe, ha voluto una grande tavola rotonda, per ascoltare tutti. Debora Paglieri, cresciuta sin da bambina tra le fragranze dell'azienda di famiglia ad Alessandria, dove ancora oggi conserva la storica ricetta originale della sua Felce azzurra. E poi Giovanna Mazzocchi, la signora dell'editoria, con la passione per la velocità. O Marco Zigon, che a Napoli guarda al futuro dell'energia. Sono grandi capitani d'azienda, oggi protagonisti di 'Onore al merito', viaggio nella storia economica e sociale italiana attraverso i racconti dei Cavalieri del Lavoro, al via domenica 9 marzo, in seconda serata su Rai 3 (e poi su RaiPlay).
Otto puntate condotte da Laura Chimenti per ripercorrere le storie di imprenditori, donne e uomini coraggiosi e innovatori, a cui è stata conferita dal Presidente della Repubblica l'onorificenza di Cavaliere del Lavoro. "La Rai - spiega il Direttore Approfondimento, Paolo Corsini - ha il compito di valorizzare il merito e questo significa condividere con il pubblico storie di successo, offrendo modelli positivi soprattutto per le nuove generazioni. Significa raccontare le eccellenze del nostro Paese, mettendo in luce le storie di tutti coloro che con il proprio impegno hanno contribuito quotidianamente a rendere l'Italia quella che è. Storie che non solo rafforzano l'identità nazionale, ma promuovono anche una vera e propria 'cultura del merito'. Per questo, nei programmi Rai il racconto delle nostre eccellenze non è mai solo un atto celebrativo, ma un piccolo concreto contributo a una società più motivata verso l'innovazione e consapevole dell'identità del Paese". Dal 1901, in Italia sono stati nominati 3.028 Cavalieri del lavoro, nelle cinque categorie di agricoltura, industria, commercio, artigianato, attività creditizia e assicurativa.
"Oggi sono circa 600 - racconta il Presidente della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro, Maurizio Sella - E circa 170 aziende sono state fondate da zero. Non è dunque solo il merito di chi ha ereditato qualcosa e lo ha avuto per tutta la vita, ma anche di chi lo ha costruito. Confrontandoci con il resto d'Europa, in Italia la cultura del merito sul lavoro è ancora un po' indietro. Ma se guardando a imprese diverse, quelle che hanno maggiori valori riescono meglio. Le qualità? Serve coraggio - prosegue - creatività, si compete spesso sul mercato internazionale e si aprono stabilimenti all'estero. Serve passione. Ma un imprenditore non si occupa solo di produrre ricchezza. Quelli che fanno meglio sono coloro che hanno una componente 'soft' nella loro azienda, un aspetto etico morale verso i dipendenti, che sentono a tutti gli effetti parte della famiglia. I giovani dovrebbero essere interessati a questo programma per prenderne spunto". Tra interviste esclusive, immagini d'archivio e rievocazioni storiche, nel suo viaggio Chimenti incontra non solo i capitani, ma anche "parenti, segretarie, dipendenti".
"Questi imprenditori - dice- hanno intuizioni, il coraggio, la testa, l'umanità, la gentilezza. Per me il termine Cavalieri è perfetto. Tutti, poi, considerano l'azienda e ogni lavoratore come una famiglia. Organizzano grande iniziative di welfare: nelle mense c'è il nutrizionista, corsi di yoga. Fanno di tutto perché i lavoratori si sentano a loro agio e contribuiscano al successo di impresa. Si - aggiunge - è un programma che devono guardare i giovani". Perché qui "non c'è non solo la testa, ma anche il cuore, il coraggio. Casoli, ad esempio, ha subito un grave incendio e ha dovuto ricostruire tutto. Hanno tutti tanto da raccontare, sia dal punto di vista pubblico che privato". E già si pensa, aggiunge Corsini, "a una seconda edizione, in onda in autunno".
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