(di Roberto Nardi)
Thomas Mann descrive Venezia come
"la città più inverosimile del mondo" e Charles Dickens nel 1844
osserva che "la bellissima e meravigliosa realtà di Venezia va
oltre la più stravagante fantasia di un sognatore". Immagini di
un passato sempre attuale che alimentano il mito millenario
della città d'acqua, di chiese e palazzi, che in quell'acqua
riflettono la loro bellezza, l'usura del tempo, le necessità
urgenti di interventi di restauro da fare, che vanno di pari
passo con quelle di un presente quanto mai complesso, fortemente
segnato dai bisogni di un turismo che sembra plasmare ogni
realtà a proprio uso.
Su tutto, pare ergersi così il tema della salvaguardia e
tutela di un patrimonio unico e nel contempo l'urgenza di
affrontare le sfide future, attraverso anche la piena conoscenza
delle cose fatte in un confronto-dialogo con le altre realtà in
campo.
A questo principio basilare pare ispirarsi la Soprintendenza
Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana
di Venezia, che ha dato vita a una iniziativa editoriale
intitolata "Cronache della Soprintendenza di Venezia. Attività e
ricerche" (edizioni Ca' Foscari).
"Non è una rivista né un bollettino - spiega il
soprintendente Fabrizio Magani - ma è una serie di volumi, di
cui è uscito il primo numero, che di volta in volta, senza
scadenze fisse, potranno avere contenuti diversi, anche di
carattere monografico o relativi ad atti di un convegno, che ha
la particolarità di ricollegarsi a una tradizione di
pubblicazioni delle Soprintendenze di Venezia da tempo sospese e
da qui anche la ripresa del titolo 'Cronache'".
La pubblicazione - disponibile gratuitamente on line sul sito
della Soprintendenza - nel titolo scelto ha di fatto la
funzione di offrire a un pubblico anche di non addetti ai lavori
le fattive testimonianze dell'attività di un'ufficio
dell'amministrazione pubblica statale che quotidianamente opera
sui più diversi piani a favore della tutela della città e della
sua area metropolitana. Sono interventi, come si evince dal
primo numero presentato, che contribuiscono ad arricchire la
stessa conoscenza della storia e dello sviluppo della città
lagunare, come è avvenuto ad esempio con gli scavi recenti in
Piazza San Marco.
Se da una parte sono illustrati i restauri - come il soffitto
della chiesa di San Pantalon o di un grande affresco di
Tiepolo, non scevro di scoperte inaspettate - dall'altra ci sono
i diari di lavoro, le ricerche negli archivi, gli eventi
promossi dalla stessa Soprintendenza. Di particolare interesse
in questo momento storico l'attività dell'ufficio che
sovrintende le importazioni di beni artistici e culturali
dall'estero, in particolare dai Paesi sconvolti dalle guerre.
Magani, quasi a sintesi dello spirito dell'iniziativa, rileva
che la condizione essenziale è "che le funzioni e l'operosità si
manifestino nel percorso di una precisa definizione critica,
quasi che l'informazione sul nostro lavoro sia la sentinella per
dirigerlo al meglio".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA