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PublishHERstory, sguardi sulla storia delle donne

PublishHERstory, sguardi sulla storia delle donne

Silvia Palandri, 'la nostra casa editrice è un atto politico'

ROMA, 07 marzo 2025, 11:23

Redazione ANSA

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(di Marzia Apice) Ogni donna ha una propria storia che merita di essere raccontata. È nata circa un anno fa con un obiettivo ben preciso, quello di pubblicare libri di donne e sulle donne per provare a riequilibrare la mancanza del contributo femminile nella storia e nei libri di testo, la casa editrice PublisHERstory fondata da Silvia Palandri. Il progetto, votato a ridare complessità all'esperienza femminile, offre spazio a produzioni di saggistica e narrativa dedicate alle donne e alle loro storie nelle forme accademiche ma anche di ricerca indipendente o associativa con pubblicazione di atti di convegni, seminari, conferenze. "La nostra casa editrice è nata come un atto politico. Siamo di nicchia, offriamo uno sguardo diverso, ma speriamo di essere un piccolo motore di cambiamento: il contributo femminile dato nei secoli interessa tutti, non solo le donne", ha detto all'ANSA la fondatrice Silvia Palandri, "in questi anni c'è stata sensibilizzazione su alcune figure femminili, ma non basta. Noi vogliamo dare risalto a contributi e voci poco valorizzate: la storia delle donne è ampia, e non ci occupiamo solo di scrittrici, ma anche di artiste e di scienziate". Con una squadra per lo più al femminile, Palandri ha gettato dunque il cuore oltre l'ostacolo, sfidando un mercato editoriale in cui i grandi gruppi la fanno da padrone.
    "Nel mondo dell'editoria c'è ancora diffidenza verso le donne", aggiunge, "ma spesso siamo proprio noi donne a vivere di pregiudizi e magari non ce ne rendiamo conto. Merito del femminismo negli anni '70 è stato quello di aver provato a creare una rete tra le donne: ci si specchiava nelle esperienze altrui, ci si decostruiva per ricostruirsi. Anche oggi fare rete tra di noi contro il patriarcato sarebbe auspicabile".
    PublisHERstory, attenta anche all'inclusività grazie a pubblicazioni ad alta leggibilità con font che siano di ausilio per chi ha problemi di vista, non escluderà però le opere scritte da uomini, perché l'idea è di dare sì "visibilità al lavoro femminile, ma la storia delle donne è una branca della storiografia. Quindi se un uomo scrive con competenza in un'ottica di genere noi lo pubblichiamo", afferma Palandri.
    Molteplici le collane della casa editrice, tutte dedicate a donne emblematiche: da quella sul Romanzo storico, intitolata a Diodata Saluzzo Roero, a quella sul Giornalismo dedicata a Elisabetta Caminer, e ancora la collana Lettere, Diari, Processi a M.me Marie de Sévigné, o quella Drammaturgia a Isabella Andreini. Tra i libri già usciti il romanzo storico "Pia de' Tolomei", pubblicato per la prima volta nel 1879 da Carolina Invernizio agli inizi della sua carriera di scrittrice, "Dieci giorni in manicomio" con il reportage che Nellie Bly riuscì a ricavare dalla sua esperienza nel manicomio di Blackwell Island di New York nel 1877, e "La Storia della mia vita", l'autobiografia di Helen Adams Keller, la bambina del film premio Oscar "Anna dei miracoli". Mentre per i prossimi mesi è prevista la pubblicazione "della prima traduzione italiana di una scrittrice spagnola femminista, la ristampa di scritti di una autrice italiana dei primi del '900 ancora sconosciuta ma che alla sua epoca fu un personaggio scomodo, e poi una guida per la carriera delle donne", spiega ancora la fondatrice, che non esclude per il futuro anche la possibilità di "creare un concorso letterario internazionale, focalizzato sempre sulla storia delle donne".
   

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