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Federica Manzon con 'Alma' vince il Premio Campiello

Federica Manzon con 'Alma' vince il Premio Campiello

La scrittrice: 'Lo vorrei dedicare a tutte le persone che hanno attraversato i confini'

VENEZIA, 21 settembre 2024, 23:24

Mauretta Capuano

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Federica Manzon - RIPRODUZIONE RISERVATA

Federica Manzon - RIPRODUZIONE RISERVATA

Unica donna in cinquina, Federica Manzon ha vinto con Alma (Feltrinelli), che fugge da Trieste e ci ritorna per raccogliere l'improvvisa eredità del padre, il Premio Campiello 2024. Il suo romanzo in cui è forte il tema dei confini personali e storici ha conquistato il cuore della Giuria dei Trecento Lettori Anonimi con 101 voti. "Visto che è un libro nato nei confini lo vorrei dedicare a tutte le persone che hanno attraversato i confini, soprattutto il confine orientale di Trieste e che lo fanno immaginando e sognando un presente migliore in un momento in cui a Trieste prima ancora che in altre parti di Europa, Schengen è stato sospeso e lo è ancora. Vorrei che questa piccola cosa mia fosse di buon auspicio" ha detto la scrittrice emozionatissima che era già stata nella cinquina del Campiello nel 2011 con Di fama e di sventura.

"Alma è nata sul confine orientale dell'Italia, Trieste, e come quel confine tiene in se tanti parti che non convivono sempre pacificamente" ha detto Federica Manzon c he vive tra Trieste e Milano, lavora nel mondo dell'editoria e ha esordito nel 2008 con Come si dice addio. Al secondo posto Antonio Franchini, che lavora anche lui nel mondo dell'editoria, che ha dato voce nel romanzo memoir Il fuoco che ti porti dentro (Marsilio), 78 voti, alla storia di Angela dal carattere impossibile. Una donna eccessiva e imprevedibile che era sua madre. "Il momento in cui ho cominciato a raccontarla mi sono reso conto che stava morendo e che era un personaggio eccezionale" ha raccontato Franchini.

Terzo Emanuele Trevi, Premio Strega 2021 con Due vite, che ne La Casa del Mago (Ponte alle Grazie) racconta il padre, il famoso e riservatissimo psicoanalista junghiano Mario Trevi e il rapporto con lui. La 62/ma edizione è stata l'ultima per il presidente della Fondazione il Campiello e di Confindustria Veneto Enrico Carraro. "Questa sera, dopo il vincitore, consegnerò le chiavi del Campiello. E' la mia ultima serata da presidente. Sono sicuro che chi verrà dopo di me saprà fare meglio" ha detto Carraro. In platea il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia e il presidente degli Industriali Emanuele Orsini. Anche per Walter Veltroni è l'ultima volta da presidente della Giuria dei Letterati, ruolo che ha ricpoerto per 4 anni consecutivi, l'esperienza più longeva nella storia del premio. "Sono stati quattro anni di lavoro in totale autonomia e indipendenza" ha sottolineato Veltroni. Trasmessa in diretta su Rai5 e condotta ancora una volta da Francesca Fialdini e Lodo Guenzi , la serata al Gran Teatro La Fenice ha visto ospite speciale Luca Barbarossa. I libri sono stati introdotti da un video con dei booktoker.

Quarto è arrivato Locus Desperatus (Einaudi) di Michele Mari, 33 voti, in cui la casa diventa un'entità con un suo carattere e chi la abita da tempo è un tutt'uno con gli oggetti, i libri e le cose che custodisce. Ultimo Vanni Santoni con Dilaga ovunque (Laterza), 6 voti, che ci porta tra gallerie d'arte e depositi di treni alla ricerca dello spirito clandestino della street art. Premiati anche i vincitori degli altri riconoscimenti previsti dalla Fondazione Il Campiello, tra cui il Premio alla carriera attribuito quest'anno a Paolo Rumiz che ha detto che "l'Europa di 20 anni fa era infinitamente più aperta rispetto allo straniero". L'Opera Prima è stata assegnata a Fiammetta Palpati per 'La casa delle orfane bianche' (Laurana) e il Premio Giovani a Giulia Arnoldi, 18 anni di Dalmine (Bergamo), per il racconto 'Appena prima dell'ultimo accordo'. Premiati anche Angelo Petrosino e Daniela Palumbo per il Campiello Junior ed Emanuela Evangelista, vincitrice della seconda edizione del Campiello Natura - Premio Venice Gardens Foundations, che vive in Amazzonia su una palafitta e ha dedicato a questa terra il libro Amazzonia. Una vita nel cuore della foresta (Laterza). Hanno votato in 287 su trecento. Oltre 18 mila le persone che in tutti questi anni hanno fatto parte della Giuria dei Trecento Lettori Anonimi.
   

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