(di Alessandra Baldini)
La stretta dell'amministrazione
Trump su donne e minoranze minaccia Fearless Girl, la statua di
bronzo che otto anni fa una società di consulenza finanziaria,
State Street Global Advisors, aveva commissionato a un'artista
donna per celebrare l'8 marzo e rappresentare la
contrapposizione femminile all'universo di valori maschili
predominanti a Wall Street.
Inizialmente collocata di fronte al Charging Bull (il toro
simbolo del capitalismo), la 'ragazzina impavida' era stata
successivamente spostata di fronte alla Borsa di New York: ora
rischia la rimozione perché State Street, la società sponsor a
cui spettano le richieste periodiche al comune per il permesso
di installazione su suolo pubblico, si è piegata, alla pari di
altre aziende private ed enti pubblici, al giro di vite anti Dei
(diversity equity and inclusion) ordinato dal presidente Donald
Trump nella sua crociata anti 'woke'.
Erano mesi in cui il movimento #MeToo era al suo apice, l'eco
della Marcia delle donne su Washington di gennaio ancora forte.
La scultura di Kristen Visbal, installata l'8 marzo 2017 in
celebrazione della Giornata Internazionale della Donna, fu
immediatamente abbracciata come simbolo dell'empowerment
femminile. La 'ragazzina impavida' era originariamente
accompagnata da una targa che reclamizzava un fondo di
investimento - il Gender Diversity Index SHE - dedicato ad
aziende gestite da donne.
Ora però State Street sta facendo marcia indietro. Nelle
linee guida dei consigli agli investitori pubblicate la scorsa
settimana sono sparite quelle che invitavano a collocare
capitali in aziende quotate in borsa che hanno almeno il 30 per
cento delle donne nel board e almeno un esponente di una
minoranza etnica. "Spetta alle società decidere le migliori
composizioni dei loro consigli di amministrazioni", è il nuovo
messaggio in linea con quanto adottato da colossi come Amazon e
Meta che hanno fatto marcia indietro sulle iniziative Dei:
"Rivediamo le nostre linee guida ogni anno per allinearci con i
protocolli globali e le leggi locali", ha detto un portavoce.
Il giro di vite investe a vasto spettro l'intero settore
delle arti: varie organizzazioni artistiche hanno fatto causa al
National Endowment for the Arts (NEA) per aver sposato l'ordine
esecutivo di Trump che vieta l'uso di fondi federali per la
promosione della "ideologia di genere". I gruppi che avevano
chiesto fondi per progetti artistici dedicati o creati da
persone trans o non-binary affermano nell'azione legale di
essere stati discriminati in violazione della Costituzione.
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