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La donna sopravvissuta al crollo: 'Avevo freddo, pensavo di morire'

La donna sopravvissuta al crollo: 'Avevo freddo, pensavo di morire'

'Mi è caduta la porta addosso, mi sono nascosta lì sotto'

BARI, 07 marzo 2025, 19:00

di Vincenzo Chiumarulo

ANSACheck
La 74enne sopravvissuta al crollo della palazzina - RIPRODUZIONE RISERVATA

La 74enne sopravvissuta al crollo della palazzina - RIPRODUZIONE RISERVATA

 "Avevo freddo e paura, pensavo che sarei morta. Sentivo già le gambe fredde e le mani mi tremavano.
    Ho chiamato mio marito che non c'è più, è morto cinque anni fa: lui e il Signore mi hanno aiutato". Rosalia De Giosa, la donna di 74 anni estratta viva dopo 27 ore dalle macerie della palazzina crollata mercoledì a Bari, parla a fatica. È ricoverata al Policlinico di Bari: ha due fratture costali e una serie di ecchimosi al torace, al bacino e agli arti inferiori.
    Le sue condizioni sono stabili, sostengono i medici che però vogliono tenerla in osservazione ancora qualche giorno perché "ci sono altre lesioni che a volte si vedono a distanza di tempo".
    Rosalia ricorda che chiedeva "aiuto. Ma nessuno mi sentiva.


    Il mio telefono - racconta - squillava ma era in un'altra stanza. A un certo punto ho visto una luce e ho sentito i rumori di gente che scavava e con un filo di voce ho chiesto aiuto, ma non mi sentivano". "Poi - ha aggiunto - ieri mattina ho visto i fari dei Vigili del fuoco e ho gridato di nuovo 'aiuto aiuto', e uno di loro, Giuseppe, mi ha detto 'signora un momento, ora veniamo'. Ma ci voleva tempo perché stavano scavando. Poi quando li ho visti hanno iniziato a togliere le pietre e i ferri che stavano su di me".


    "Io - spiega Rosalia - ero andata a casa", nel palazzo che era stato sgomberato perché pericolante un anno fa, e in cui lei tornava ancora, "a prendere un po' di roba per andare a un funerale: stavo uscendo quando ho sentito un forte rumore e la porta blindata è caduta su di me". Qui sotto, spiegano dal Policlinico, si è creata una sorta di bolla che l'ha protetta.
    "Mi sono nascosta sotto questa porta - afferma Rosalia - e vedevo le pietre e i tufi cadere. Il mio primo pensiero è stato che dovevo morire. Pensavo a mio figlio e ai miei nipoti". Poi, Rosalia, chiede della sua cagnolina: "Era vicino a me, Samira, è un maltese, come sta?". Infine, rivolge ancora un pensiero a quel vigile che l'ha salvata, Giuseppe: "L'ho abbracciato", ricorda, "gli voglio dire grazie, grazie ancora". La gratitudine non è solo sua, ma anche di alcuni cittadini che, nei pressi del palazzo crollato, hanno srotolato uno striscione con la scritta "il pompiere paura non ne ha". 
   

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