Sarebbe stato un gioco imprudente a causare la morte di Simone D'Arrigo, il sedicenne che ieri sera ha sfondato la cupola del lucernario del parcheggio esterno di Etnapolis, sul tetto del centro commerciale di Belpasso, a Catania, facendo un volo di 15 metri. Simone, secondo la testimonianza di alcuni amici che erano con lui, si era arrampicato sulla costruzione e aveva iniziato a saltarci su. La struttura non ha retto e il ragazzo è caduto sulla scala a chiocciola interna all'edificio.
Le sue condizioni sono apparse subito molto gravi. L'adolescente è deceduto all'ospedale San Marco questa mattina per le ferite riportate.
Sull'incidente la Procura di Catania ha aperto un'indagine per omicidio colposo al momento a carico di ignoti. Un atto dovuto per poter fare gli accertamenti necessari e verificare anche eventuali violazioni nel rispetto delle norme di sicurezza da parte della gestione del centro commerciale. "C'erano molte chiazze di sangue, è stata una brutta scena da vedere", ha raccontato un coetaneo che stava trascorrendo il sabato sera nel centro commerciale. Nei momenti successivi alla caduta, insieme ai soccorsi sono arrivati anche i parenti della vittima.
La testimonianza
"I suoi amici stavano ai piedi della scala a chiocciola, piangevano - ha raccontato, scosso, il giovane testimone - Nel piazzale, più in là, c'era lo zio che urlava ai carabinieri, chiedeva di vederlo, voleva sapere se qualcuno lo avesse spinto, perché ancora non si era capito bene cosa fosse successo. I genitori e la famiglia stavano davanti al fast food, più giù: anche loro urlavano".
Parole che sembrano avvalorare l'ipotesi dell'incidente anche perchè per arrivare alla cupola è necessario arrampicarsi sulla struttura in ferro del lucernario. La Procura, che ha delegato le indagini ai carabinieri della compagnia di Paternò, non ha ritenuto necessario disporre l'autopsia e ha concesso il nulla osta per la restituzione del corpo alla famiglia.
"E' una di quelle notizie che non vorresti mai sentire, ascoltare, leggere. Quelle telefonate che non vorresti mai arrivassero. Una tragedia, un giovanissimo che perde la vita.
Siamo vicini alla famiglia D'Arrigo", ha detto Antonio Bellia, il sindaco di Motta Sant'Anastasia, paese del ragazzo. Sotto choc anche docenti e alunni della Scuola dei Mestieri Ars che Simone, che studiava ristorazione, frequentava a Paternò.
"Simone ci ha lasciati troppo presto a causa di un tragico incidente, lasciando un vuoto incolmabile nei cuori di compagni, docenti e di tutta la comunità Ars. - si legge in una nota - Il direttore generale Salvatore Lo Bianco, il presidente Ars, Giuseppe Maria Sassano e tutte le sedi Ars esprimono il loro più profondo cordoglio alla famiglia e a tutti coloro che gli hanno voluto bene". Lunedì in tutte le classi sarà osservato, alle 9, un minuto di silenzio per ricordare il ragazzo.
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